È avvenuta questa notte la firma per il rinnovo del contratto dei medici e dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale, un evento più unico che raro che da ben 10 anni si attendeva. Ma se parliamo degli infermieri, allora l’attesa raddoppia e non a caso, questa inaspettata novità, ha scaturito numerose polemiche da parte di chi, il rinnovo del contratto, lo attende da 20 anni. Ma non tutto il male viene per nuocere. Infatti, come afferma il presidente Nursing Up De Palma ora la maschera è caduta, se i soldi li hanno trovati per loro, dovranno tirarli fuori anche per gli infermieri
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Infermieri non sono le Cenerentole della sanità: adesso viene il nostro turno
Si profila un autunno caldo per la sanità italiana che ha appena visto la vittoria della categoria medica e dirigenziale sul rinnovo dei contratti, da dieci anni bloccati.
Questa enorme conquista, però, non è stata altrettanto apprezzata da altre categorie fra cui quella infermieristica che, un cambiamento contrattuale, non lo vede invece da vent'anni.
Se prima la mancanza di risorse rappresentava l'alibi preferito per giustificare il mancato rinnovo dei contratti, ad oggi con il rinnovo di quello medico e dirigenziale, non lo può più rappresentare.
Con questo rinnovo dei contratti — afferma De Palma, presidente del sindacato Nursing Up — la maschera è caduta: se i soldi li hanno trovati per loro, dovranno tirarli fuori anche per gli infermieri. Il nuovo Ccnl dei medici rappresenta la prova provata che le risorse non sono davvero un problema
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E continua De Palma: non esistono differenziazioni di casta quando si parla di lavoratori della pubblica amministrazione: se i medici hanno aspettato 10 anni per questo rinnovo, gli infermieri dovranno essere refusi per 20 anni di attesa e di vessazioni alle dipendenze di enti pubblici che nemmeno riconoscono loro i ruoli e le funzioni
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