Sarà Roberto Speranza (LeU) a sostituire Giulia Grillo al ministero della Salute nel Governo Conte bis. Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha sciolto la riserva: alle 10 di martedì 5 settembre il giuramento. Ci aspettiamo dal Governo e dal ministro della Salute la nostra stessa volontà di collaborare e di coinvolgere tutti nei processi di formazione delle decisioni in sanità. Al ministro Speranza diciamo: gli infermieri ci sono, come sempre
. Così Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione Nazionale Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), alla nomina di Roberto Speranza a ministro della Salute.
Chi è Roberto Speranza, ministro della Salute nel governo Conte bis
Il Ministero della Salute, che sembrava dovesse rimanere al Movimento 5 Stelle con la conferma della ministra uscente, Giulia Grillo, è andato invece a Liberi e Uguali.
Il nuovo ministro della Salute sarà Roberto Speranza, laureato in Scienze Politiche, già deputato (eletto nelle file del Pd) nella scorsa legislatura nella Commissione Esteri della Camera.
Abbandonato il Partito Democratico (febbraio 2017) insieme ad altri esponenti della minoranza, tra cui anche l'ex segretario Pier Luigi Bersani, a causa di un acceso dibattito con la maggioranza per la linea attuata dal partito sotto la segreteria di Matteo Renzi, assieme ad Arturo Scotto, Enrico Rossi e Pier Luigi Bersani crea un nuovo partito chiamato Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista, formato da parlamentari fuoriusciti dal Partito Democratico e da Sinistra Italiana, del quale diventa coordinatore nazionale.
Alle politiche del 4 marzo 2018 con Liberi e Uguali, è stato rieletto deputato nella circoscrizione Toscana. Siede nella Commissione Affari costituzionali. Il 22 luglio viene rieletto coordinatore nazionale di Articolo 1 - MDP e il 6 aprile 2019 ne diventa il Segretario.
Un ministro che non è un tecnico esperto né un politico ferrato in Sanità e che dovrà lavorare molto per costruirsi una credibilità forte; dalla sua, la "scuola" del Gruppo Pd dei Bersaniani, cui va il merito di aver fondato uno dei migliori servizi sanitari regionali d'Italia: l'emiliano-romagnolo.
Più ossigeno al personale dipendente, dunque, e proprio su questo punto torna a battere Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi). Pesa molto - sottolinea la presidente Fnopi nel commento a caldo alla nomina di Roberto Speranza a ministro della Salute - il problema delle carenze del personale soprattutto alla luce degli effetti di Quota100. Di infermieri ne mancano oltre 50mila che con Quota 100 rischiano di aumentare fino a 75mila e con i normali pensionamenti ancora di più.
Nella bozza di nuovo Patto per la Salute vi sono anche importanti e apprezzabili novità per la professione infermieristica a partire dalla previsione su tutto il territorio nazionale della figura dell’infermiere di famiglia, una delle maggiori innovazioni per l’assistenza sul territorio, già effettiva in alcune Regioni benchmark e che secondo numerosi sondaggi richiede oltre l’85% dei cittadini.
In ballo da chiudere a stretto giro ci sono anche molti altri importanti provvedimenti come l’accordo Stato-Regioni sugli ospedali di comunità che deve essere approvato subito e che con la mancata intesa in Stato-Regioni subito prima della pausa estiva, può essere varato come decreto già da adesso proprio dal ministro della Salute. Non è solo questione di volontà politica, ma di attenzione verso i veri bisogni dei cittadini.
Siamo certi che il nuovo ministro – conclude la presidente Fnopi – affronterà queste priorità e che lo farà garantendo il confronto e il coinvolgimento di tutti gli stakeholder. Gli infermieri, che ogni giorno, 24 ore su 24, sono accanto a chi soffre assistendo chi ne ha bisogno, sono pronti a collaborare con tutti: Associazioni di cittadini e pazienti, Istituzioni, tutte le altre professioni, mondo scientifico e accademico
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