Retribuzioni basse, mancanza di personale e conseguente spremitura di quello esistente. Per l'assessore al Welfare lombardo Guido Bertolaso sono questi i maggiori problemi che creano code nelle liste d'attesa, regionali e non. Bertolaso lo ribadisce nel corso del suo intervento durante la presentazione dell'indagine Cisl sullo stato dell'arte del sistema lombardo.
L'Assessore: lotta a liste d'attesa con incentivi, non ringraziamenti
Possiamo criticare ospedali, attrezzature, invocare Cup unici, ma in primo luogo dobbiamo dare retribuzioni giuste - afferma l'assessore -. La buona notizia che emerge dall'indagine - sottolinea Bertolaso - è che c'è un problema di liste d'attesa, ma come accoglienza, come attrezzature e come qualità dei servizi non ce ne sono
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Sarei stato preoccupatissimo se fosse stato al contrario - continua -, perché sulle liste d'attesa si può lavorare, in quanto sono causate da due problemi: il primo è che i nostri medici e infermieri non ce la fanno più, e la madre di tutte le battaglie del sistema sanitario italiano è che il nostro personale sanitario è stremato e questa è una vera emergenza, l'ho detto a chi deve capire e deve decidere. Il secondo è che dobbiamo aumentare gli stipendi, perché se ci limitiamo ai ringraziamenti questi fanno le valigie e vanno in Svizzera
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Per questo, se non si interviene in maniera radicale tra poco i nostri medici e i nostri infermieri vanno in burnout, e poi che fai? Triplichi lo stipendio a un medico esaurito che ha già in mano i biglietti per un altro paese?
, si domanda Bertolaso.
Eppure non solo in Svizzera, dove da qui puoi fare il pendolare, ma se tu vai in Germania alla moglie o al marito offrono un incarico parallelo, se tu sei medico in altri paesi ti danno casa gratis, scuola gratis. Il problema della carenza di medici non è un problema nazionale, è un problema mondiale, ma - precisa - i medici italiani sono molto più bravi e ricercati degli altri a parità di candidature
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fonte Agenzia DIRE
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