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Assistente infermiere, Coina a Fnopi: «ripensateci»

di Redazione

Chiediamo alla nostra Federazione un ripensamento immediato ed un dialogo serio e trasparente con tutti gli attori della sanità coinvolti affinché si possa costruire un futuro migliore per la nostra professione, basato su una reale valorizzazione degli infermieri e delle loro competenze, nonché sulla qualità della tutela della salute della collettività. Così il direttivo del Coina (Coordinamento Infermieristico Autonomo), sindacato delle professioni sanitarie, in una lettera inviata alla Fnopi in cui esprime preoccupazione e scetticismo sulla scelta di istituire la nuova figura dell'Assistente Infermiere.

Coina: profondo dissenso sulla posizione favorevole assunta da Fnopi

assistente infermiere

Gli infermieri, come professionisti altamente qualificati, devono vedere riconosciute le loro competenze e responsabilità, e non essere ulteriormente marginalizzati.

Siamo rimasti veramente sorpresi che la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni infermieristiche sostenga la tesi poco condivisibile secondo cui ci troviamo di fronte, grazie all'Assistente Infermiere, ad una evoluzione positiva della professione, commenta il Segretario Nazionale del Coina, Marco Ceccarelli, sottolineando come il sindacato si senta in dovere di intervenire nel dibattito attorno a questa discussa e controversa figura per porre alla doverosa attenzione della collettività una questione che è sì certamente legata al futuro delle professioni sanitarie, ma che incide anche sulla qualità della tutela della salute pubblica.

Ciò che ci lascia interdetti è anche il modus operandi con cui si è arrivati, da parte della Fnopi, a costruire e difendere tale posizione, continua Ceccarelli spiegando che il Coina non condivide affatto che i vertici della Federazione non abbiano disegnato gradualmente un doveroso confronto con associazioni, Ordini professionali provinciali, sindacati e società scientifiche lasciando le parti totalmente all'oscuro del percorso intrapreso in merito alla nuova figura sanitaria così da non permettere loro di esprimere un parere, di cui tenere conto, sulla questione.

Sulla recente approvazione da parte della Fnopi dell'istituzione dell'Assistente Infermiere il Coina ribadisce con fermezza la propria divergenza.

Anche la Federazione Europea delle Associazioni degli Infermieri (EFN) ha sottolineato come la creazione di una nuova figura intermedia non risolva i problemi cronici della carenza di personale infermieristico ma rischi invece di compromettere la qualità dell'assistenza sanitaria e la sicurezza dei pazienti, si legge nella lettera inviata alla presidente della Fnopi, Barbara Mangiacavalli.

Gli infermieri, come professionisti altamente qualificati, devono vedere riconosciute le loro competenze e responsabilità, e non essere ulteriormente marginalizzati da figure che inevitabilmente svilirebbero il loro ruolo all'interno del sistema sanitario, continua la missiva del Coina precisando che tali osservazioni riflettono le criticità pienamente condivise non solo dalla stragrande maggioranza degli infermieri italiani ma anche delle principali associazioni professionali e sindacati di categoria a livello europeo.

Ricordando che il titolo di “infermiere” è protetto dalla legge n.42/1999 e dalla normativa europea (Direttiva 2005/36/CE modificata dalla Direttiva 2013/55/CE), il Coina ritiene che l'utilizzo della denominazione “infermiere” per l'assistente creerà sicuramente confusione sui ruoli e sulle responsabilità nel sistema sanitario, come accadeva con l'infermiere generico. Inoltre la definizione di Assistente Infermiere è peraltro infelice per descrivere un mero aiuto.

Nella missiva il Coina espone i punti problematici della questione, che appaiono concreti ed evidenti: la sovrapposizione di competenze e la svalutazione della professione, il rischio per la qualità dell'assistenza e la sicurezza dei pazienti, il discentivo per le nuove generazioni e il problema della leadership infermieristica.

La figura dell'Assistente Infermiere si sovrappone a quella dell'infermiere, riducendo di fatto il valore di anni di studio e preparazione. La nostra professione si fonda su competenze complesse che non possono essere frammentate senza conseguenze negative sulla qualità dell'assistenza, si legge ancora nella lettera.

Aumentare il numero di figure con competenze limitate non risolve il problema della carenza di infermieri. Al contrario, potrebbe abbassare il livello delle cure prestate, mettendo a rischio la sicurezza dei pazienti. Ridurre il numero di infermieri o mantenere un basso livello di qualità assistenziale aumenta drasticamente l'indice di mortalità negli ospedali, si spiega ricordando che tali evidenze sono state documentate anche dallo studio RN4CAST.

La strada da seguire è potenziare il personale infermieristico, non introdurre nuovi profili di bassa qualità che, per loro stessa natura, sono meno preparati ad affrontare le complessità dell'assistenza sanitaria moderna

Introdurre figure con meno responsabilità e competenze non farà altro che rendere la professione infermieristica ancora meno attraente per i giovani. Il rischio è che sempre meno giovani la scelgano, vista l'assenza di reali prospettive di crescita, di riconoscimenti adeguati alle responsabilità e la mancanza di una retribuzione commisurata alle competenze, continua il Coina, prevedendo che la percezione della professione infermieristica come poco gratificante rispetto alle sue elevate responsabilità peggiorerà con l'introduzione di nuovi profili.

Non possiamo non sottolineare che parte di questa deriva è da imputare alla dirigenza infermieristica che si è allineata troppo spesso a logiche aziendalistiche, trascurando il percorso di crescita della nostra categoria e favorendo il demansionamento, si denuncia ricordando che dagli anni Duemila gli infermieri non hanno visto quella costante valorizzazione sia a livello di competenze sia di riconoscimenti economici che si aspettavano. La figura dell'Assistente Infermiere rappresenta l'ennesima dimostrazione di come la nostra professione venga depotenziata anziché valorizzata.

Riteniamo che l'Assistente Infermiere sia una soluzione superficiale che non affronta i problemi reali e che rischia altresì di allontanare sempre più i giovani dalla professione, già fortemente in crisi di attrattività. Se non si discuterà seriamente su come aumentarla, nei prossimi anni la sostituzione degli infermieri con Assistenti Infermieri sarà una certezza, con conseguenze gravi non solo per la nostra categoria ma soprattutto per la qualità delle cure erogate, conclude la lettera.

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