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Assunzione infermieri? SI GRAZIE! MA GRATIS!

di Domenica Servidio

Se è gratis, non è un lavoro

Indignazione. Forse questa la parola giusta per esprimere la prima sensazione che si prova, quando senti parlare della tua professione con così tanta superficialità. Alle difficoltà che ciascun infermiere inoccupato, disoccupato o con contratto a termine, affronta attualmente durante l’espletamento dei concorsi pubblici (vedi il concorso di Matera: 15 mila domande per 37 posti), si aggiunge il fatto, che c’è chi prova a selezionarci anche per lavorare GRATIS!

Per quanto sconcertante, è proprio ciò che chiaramente viene espresso nel bando di concorso dell’ASL 10 di Firenze, la quale ha emanato lo scorso 19 Dicembre 2013 un “Avviso per la frequenza volontaria a scopo di formazione professionale” con scadenza oggi 8 Gennai 2014.

Chissà in quanti si saranno affrettati a partecipare! Colleghi è sicuramente gratificante superare un concorso che premia solo la voglia di fare e conferma la teoria di chi continua a considerare la nostra professione, SOLO una missione!

Essere infermiere è tutt’ altra cosa.

Chi ama questa professione sente la divisa che indossa a lavoro fin sotto la pelle anche dopo aver timbrato la fine del proprio turno, una professione intellettuale per la quale ci viene richiesta una laurea di primo livello, per la quale è possibile ampliare le proprie conoscenze e possibilità di carriera frequentando master di vario genere, laurea magistrale e dottorato di ricerca. Si tratta della stessa professione che richiede un’ iscrizione obbligatoria all’albo professionale IPASVI. Una professione che abbraccia ogni giorno la malattia e insieme ad essa, i buoni e cattivi umori di un'utenza sempre più variegata.

Una professione per la quale è meglio avere una buona copertura assicurativa, perché l’autonomia che contraddistingue le attività che svolgiamo di routine, richiedono ampia conoscenza ed esperienza sul campo. Ha senso però pagare fior di quattrini alle università per approfondire la formazione e le proprie conoscenze, l’iscrizione all’IPASVI, una copertura assicurativa e la formazione continua Ecm se  nei bandi di concorso qualcuno si permette di valutarci per lavorare senza stipendio!?

Non è già sufficiente essere attualmente in Italia una professione sfruttata e sottopagata? Queste poche osservazioni ci auguriamo facciano riflettere chi di dovere, affinché vengano presto presi provvedimenti a riguardo.

NurseReporter

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