I Militari Italiani cercano di inserirsi giustamente nelle "clausole" del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e della Riforma Madia. Il Governatore vorrebbe riportare a casa i lavoratori emigranti e portare nella Pubblica Amministrazione tanti precari e disoccupati, tra cui i 40.000 Infermieri Italiani in difficoltà e le forze armate dicono la loro...
ROMA. È guerra aperta tra i Militari italiani e il Governo di Matteo Renzi sull'emanazione di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che limiterebbe il reinserimento coatto degli "Infermieri Militari" nella Pubblica Amministrazione dopo esser stati dichiarati inidonei al servizio? Alcuni vogliono far capire questo, ma siamo convinti che è possibile collaborare tra le strutture civili e non civili.
Spieghiamo meglio di cosa stiamo parlando.
Ad oggi nessun "Infermiere Militare" può ricoprire in Italia un ruolo sanitario nel SSN ed è un bene perché le "scuole" delle milizie hanno una impostazione programmatica e formativa distante e distinta da quella delle Università pubbliche e private dello Stivale. Infatti, i militari possono essere inquadrati al massimo nel settore amministrativo, e ciò lo stabilisce un apposito accordo interministeriale risalente ad alcuni anni fa. Accordo che si sta cercando di "rivedere" (qui in basso mostriamo le proposte di modifica).
Alcuni parlano di "privilegi" dei militari, altri di "diritti", ma come sempre accade in Italia si aprono guerriglie tra poveri mentre ci si potrebbe mettere assieme per risolvere le cose.
Per esempio pare che il DPCM ridurrebbe per le milizie la possibilità di prevedere dei benefici; di contro darebbe la possibilità a miglia di Infermieri civili di potersi spostare con la mobilità nei luoghi di provenienza (soprattutto i tanti meridionali che oggi sono costretti a vivere al Nord) o di essere assunti della P.A. (dando respiro ai circa 40.000 colleghi disoccupati e precari che potrebbero così entrare a far parte del SSN).
La vicenda, ovviamente, è ingarbugliata e torneremo a parlarne ancora nei prossimi giorni.
Il DPCM non riguarda solo gli Infermieri, ma tutti i ruoli nel pubblico.
Per diritto di cronaca va ricordato che qualsiasi Infermiere formatosi presso le Università Italiane non può essere inserito automaticamente tra gli Infermieri militari, essendo il Corso civile non riconosciuto da questi ultimi.
Un casino? No, solo la solita Italia, come dicevamo poco fa. Naturale che ciascuna delle parti cerchi di prevalere sull'altra. Normale, però, dovrebbe essere il collaborare per giungere a una intesa comune: in fondo tutte e due le parti voglio progredire e farsi "riconoscere".
Sulla questione, in gran segreto (ma non troppo segreto) è intervenuta in passato e di recente anche la Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi, condannando l'eventuale tentativo di boicottare la Riforma Madia e il relativo DPCM Renzi, "bastonando" i Militari e invitando il Governo ad andare avanti con le novità ormai imminenti.
L'Ipasvi, inevitabilmente, non le ha mandate a dire e tramite il suo attuale massimo referente in Parlamento, l'ex-presidente Annalisa Silvestro, senatrice del Partito Democratico, e il neo-presidente nazionale Barbara Mangiacavalli sta alzando le barricate contro chi vuole continuare (anche se non ufficialmente) a declassare gli Infermieri Italiani boicottando la nascita dell'Ordine degli Infermieri d'Italia (o Italiani che dir si voglia, basta che lo fate!) ed evitando di approvare i dispositivi nomativi per implementare le nostre Competenze dei Nurse nostrani.
Nurse24.it ha ascoltato un militare che lavora oggi nei servizi amministrativi in una Pubblica Amministrazione, che ci ha riferito come: "il DPCM per ora non risolve la questione, perché in pratica, per essere riconosciuti Infermieri (Cat. D) dovremmo essere assunti da ufficiali e questo non lo faranno mai; i marescialli sono tutti operatori nel transito all'impiego civile, tranne quelli con laurea magistrale, laurea che non è di certo abilitante alla professione sanitaria infermieristica di cat. D."
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- BOZZA DECRETO PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI
- TABELLA DI EQUIPARAZIONE TRA GRADI MILITARI E FUNZIONI CIVILI - PROPOSTA DELLA A. D. (che permetterebbe ad alcuni Marescialli in possesso della Laurea o soldati aventi ricoperto particolari incarichi di essere equiparati agli Ufficiali).
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