Lettera al Direttore di un collega che lavora in un grande Pronto Soccorso di Milano che paragona il metodo lombardo a quello presente in Umbria o in Emilia Romagna.
Caro Direttore,
buongiorno mi chiamo Andrea ho 27 anni e sono un infermiere di un grosso Pronto Soccorso di Milano e, anche se ormai con sempre meno frequenza visti gli impegni lavorativi, soccorritore volontario (nella maggior parte dei casi chi lo fa non prende un Euro) in una croce dell'Area Soreu Metropolitana di Milano.
Leggendo quanto riportato sulle vostre pagine mi chiedo se chi scrive conosce la realtà milanese o parli solo per sentito dire.
Milano ha fortunatamente molte risorse (intese come PS) e la maggior parte degli invii in ospedale (dal posto all'arrivo in PS) si conclude in 10-15minuti. E' ormai quattro anni che lavoro in un Pronto Soccorso con circa 150 accessi giornalieri e non ricordo di pazienti inviati nel mio Ps con solo un Msb (ambulanza con soccorritori) in cui un Msa (automedica con infermiere e medico) avrebbe fatto la differenza, questo sia per meriti di un sistema che riesce a gestire con criterio le risorse avanzante disponibili, sia per i già citati brevi tempi di arrivo in ospedale.
Trovo quindi poco sensato confrontarci con realtà che nulla hanno a che vedere con quella milanese; ho avuto modo di confrontarmi con colleghi di tutta Italia come quelli di Reggio Emilia o di Perugia, li dove i Dea (dipartimenti di emergenza ed accettazione) si contano sulle dita di una mano è logico dotarsi di sistemi di emergenza avanzati perché il tempo di arrivo in pronto soccorso è quasi sempre superiore ai 30 minuti.
Con quanto scritto non intendo dire che la Soreu di Milano sia perfetta, anch'essa ha le sue sfide, come magari un migliore utilizzo delle risorse disponibili senza caricare sempre i soliti 3-4 Ps, oppure tentare di studiare una soluzione per il non invio in Ps di pazienti "giunti cadavere", o ancora il non essere sfruttata come servizio-Taxi gratuito da tantissimi utenti.
Ma in un periodo in cui dobbiamo far fronte alle poche risorse disponibili non credo che sperperare i soldi pubblici in un sistema che tutto sommato risulta già efficiente sia quanto meno poco appropriato.
Andrea, Infermiere PS Milano
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