Lettera aperta di un lettore di Nurse24.it che denuncia l'inerzia del servizio medico in una nota struttura Lombarda. "Se oggi sono qui a scrivervi lo devo solo a Michele ed Elisa, le mie figure alate ancestrali. Sarò grato a loro per il resto dei miei giorni. Siete tutti de bravi professionisti e senza di voi il Sistema Sanitario Nazionale cadrebbe a pezzi"
Gentilissimo Direttore,
leggo spesso il Suo giornale con il mio tablet, sul quale gira benissimo la Vostra APP, e lo trovo interessante anche se non sono un sanitario. Per un caso strano della vita mi trovo qui a scriverLe per parlare non tanto della patologia che mi ha colpito e che mi ha reso parzialmente invalido, quanto per testimoniare l'azione e la devozione al lavoro di due Suoi colleghi ai quali sarò grato per tutta la vita.
Mi spiego meglio. Circa un anno fa sono stato ricoverato in un Pronto Soccorso in Lombardia (non cito la struttura perché sono in causa con l'Azienda sanitaria in questione) per un forte dolore alla gamba sinistra.
Qualche giorno prima mi ero ferito salendo su uno scoglio in Emilia Romagna, mi ero medicato alla meglio e avevo fatto ritorno a casa in terra Lombarda.
Al terzo giorno dei dolori atroci all'arto interessato dalla ferita. I parametri vitali erano quasi regolari, tranne la Temperatura Corporea che da 48 ore si attestava intorno ai 37,0 - 37,5 °C.
La gamba era leggermente gonfia all'altezza del polpaccio. La sentivo pulsare. Il dolore aveva una intensità pari a 7 in una scala da 0 a 10.
Visitato dal medico di turno in PS sono stato rispedito a casa dopo qualche ora. Sono entrato in ospedale alle ore 10.00 e sono uscito alle ore 15.00. Alle 16.00 ero già a casa.
Mi sentivo strano, avevo nausea e vomito per il troppo dolore.
Alle 23.00 convinco mia moglie a riportarmi in Pronto Soccorso. Qui vengo accolto da quelli che poi si rileveranno i miei "Angeli Custodi". Si tratta di Michele, originario del Sud Italia e di Elisa, Lombarda come me.
Ma andiamo con ordine. All'accettazione la Temperatura Corporea era salita a 38,2 °C; il dolore era ormai insopportabile; la Pressione Arteriosa era i 150/90.
Michele ed Elisa mi hanno sottoposto la NRS che risultava a mio avviso vicino ai 9 punti, quasi un parto!
Dopo tre ore di attesa finalmente vengo chiamato in un ambulatorio. Il medico mi visita e mi prescrive una Tachipirina 1000 per tre somministrazioni distanziate nelle 12 ore successive.
Ormai stavo impazzendo dal dolore, ero agitatissimo. Ho aggredito verbalmente il medico e ho minacciato di chiamare i carabinieri.
Michele ed Elisa mi hanno condotto in un altro ambulatorio e hanno cercato di calmarmi. Non c'era verso di fermare la mia ira, stavo morendo dal dolore!
Ad un certo punto uno dei due scopre l'arto sinistro, lo ispeziona e notando la fuoriuscita di abbondante pus corre a chiamare un altro medico in un altro ambulatorio, che è prontamente intervenuto. Di qui la svolta. Il dottore mi ha visitato e dopo qualche istante ha allertato il servizio dell'Emergenza 118. Da quel momento ho ricordi confusi.
Mi hanno riferito che sono svenuto, che il medico ha drenato la ferita dopo una incisione chirurgica e che sono stato condotto in Eli-Ambulanza presso un noto Centro Iperbarico: avevo contratto una FASCITE NECROTIZZANTE!
È questa una patologia a rapida evoluzione che in molti casi porta alla morte. Nel mio caso il "celere" intervento mi ha portato a una parziale invalidità e alla perdita di una parte del polpaccio sinistro. Ora grazie anche al Centro Iperbarico che mi segue sto concludendo una lunga riabilitazione, ma l'ho scampata bene e devo ringraziare questi due Infermieri, i miei Angeli!
Ai due medici che mi hanno visitato e che ho prontamente denunciato dico solo di stare più attenti e a non sottovalutare il seppur minimo dettaglio. A me è andata bene, ma a tanti altri?
Grazie per lo spazio offertomi. Buon lavoro.
Alberto C., paziente scampato alla morte
PS = Per me quei due Angeli erano semplicemente vestiti da Infermieri!
* * *
Gentilissimo Alberto,
grazie a Lei per averci reso partecipe della sua "disavventura". In Italia e nel resto del mondo gli Infermieri continuano a non essere valorizzati per i loro meriti scientifici/assistenziali e spesso sono proprio loro (noi) a salvare vite umane nel pieno anonimato. Nessun indice puntato contro i medici, è solo una constatazione della realtà. La classe medica è diversa da quella di un tempo, difficilmente oggi un dottore si prende la briga di visitare fino in fondo i pazienti (con le dovute eccezioni) e sempre più spesso agli Infermieri è demandato un ruolo non loro. Che dire di più? Ringrazi questi due Angeli Custodi e si dedichi come loro a non combattere il SSN per le sue falle, ma a sostenerlo perché appartiene a tutti noi (se funziona meglio più vite si possono salvare!).
Angelo Riky Del Vecchio, Direttore Nurse24.it
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