Il sistema sanitario italiano (SSN) necessita di un investimento di 15 miliardi di euro per ridurre il divario con gli altri Paesi europei, secondo quanto emerge dal 19° Rapporto Sanità del Centro per la Ricerca Economica Applicata alla Sanità (C.R.E.A.). Il rapporto, presentato il 24 gennaio 2024 nella sede del Cnel a Roma, mette in luce una serie di criticità che pongono l'Italia in una posizione di svantaggio rispetto ai suoi partner europei.
La Spesa Sanitaria in Italia e il divario con l'UE
L'Italia continua a perdere terreno nella spesa sanitaria rispetto agli altri Paesi dell'Unione Europea, registrando un distacco del 32%. Per colmare questa lacuna, il C.R.E.A. stima che siano necessari 15 miliardi di euro, ma tale investimento potrebbe non essere sufficiente nel lungo termine se il PIL del Paese continua a crescere a un ritmo inferiore rispetto agli altri Paesi dell'UE.
Criticità nella spesa pubblica e privata
Il rapporto del C.R.E.A. analizza non solo la spesa pubblica ma anche quella privata. Nel 2022, la spesa sanitaria privata ha raggiunto i 40,1 miliardi di euro, con un aumento medio annuo dello 0,6% negli ultimi cinque anni. Si evidenzia un incremento della spesa privata in tutte le Regioni, con Trentino-Alto Adige e Lombardia in testa alle quote più elevate.
Spesa farmaceutica e dispositivi medici
La spesa farmaceutica privata e gli acquisti diretti di farmaci superano i limiti stabiliti, con uno sforamento di circa 3,2 miliardi di euro nel 2023. La gestione dei dispositivi medici presenta un sforamento del tetto di 7,3 miliardi nel triennio 2019-2022, sollevando dubbi sulla governance del settore e la necessità di migliorare i flussi informativi.
Proposte per un adeguamento del SSN
Il C.R.E.A. suggerisce una serie di proposte per migliorare il sistema sanitario italiano. Tra queste, si evidenzia la necessità di un approccio integrato che consideri non solo l'offerta clinica ma anche i bisogni sociali, promuovendo uno stile di vita salutare. Altre proposte includono la revisione delle regole operative delle aziende pubbliche, un ripensamento dei criteri di riparto del fondo sanitario e un maggiore focus sulle risorse umane, comprese retribuzioni competitive per medici e infermieri.
In conclusione, il 19° Rapporto Sanità del C.R.E.A. sottolinea l'urgenza di riforme strutturali e investimenti adeguati a garantire un sistema sanitario equo, efficiente e allineato alle esigenze della società italiana.
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