Gli accordi di lavoro precari sono sempre più collegati a risultati sulla salute fisica e mentale della popolazione. La ricerca evidenzia come la salute dei lavoratori venga drasticamente influenzata dall'interazione tra le dinamiche lavorative e le pratiche di impiego. Inoltre, la partecipazione alla forza lavoro, i percorsi di carriera e la qualità del lavoro svolto contribuiscono alle disparità di salute tra le persone. Sono i risultati pubblicati su Lancet di una ricerca, finanziata dall'Unione Europea, condotta da Jacques Wels, esperto di sociologia medica presso l'University College London e l'Università di Bruxelles, che affronta il tema della negoziazione collettiva e dell'adesione sindacale, in particolare il ruolo dei sindacati nella salvaguardia del benessere della forza lavoro.
Lavoro e salute: il sindacato come alleato del benessere dei lavoratori
Anche se la salute e il benessere non sono i loro obiettivi primari, i sindacati mediano questi fattori, sebbene gli effetti della loro influenza possano non essere immediati o espliciti.
In un precedente studio del 2020 sull'impatto del cambiamento dello stato di salute in base alla presenza e all'adesione sindacale sul posto di lavoro, Wels aveva valutato se vi fossero dei benefici derivanti dall'essere impiegati in un luogo di lavoro in cui fosse presente un sindacato o un'associazione del personale riconosciuta dalla direzione o dall'essere membri di tale sindacato.
Aveva allora evidenziato come il fatto che circa il 50% della popolazione occupata non fosse rappresentata da un sindacato a livello aziendale avesse effetti negativi sulla salute .
Dai risultati era emerso che la contrattazione collettiva sul posto di lavoro svolge quindi un ruolo statisticamente significativo nel sostenere la salute mentale e, in misura maggiore, quella fisica dei lavoratori. Sebbene essere sindacalizzati non comporti rilevanti benefici per la salute fisica, Wels aveva osservato comunque un leggero effetto positivo sulla salute mentale.
Che la sindacalizzazione possa proteggere la salute degli operatori sanitari viene confermata con prove empiriche anche da un altro studio condotto tra i professionisti statunitensi dal quale emerge che i sindacati, grazie al loro ruolo di controllo sugli orari e sulla posizione accordata nel posto di lavoro, sono associati a salari migliori, migliori condizioni di lavoro e maggior empowerment dei lavoratori.
I ricercatori ritengono che tutti questi aspetti possano tradursi in una migliore salute. Rispetto ai colleghi non sindacalizzati (21,8%), una quota maggiore di lavoratori sindacalizzati (40,6%) ha infatti segnalato, autovalutandosi, un'eccellente salute.
Nello studio del 2024 Wels ribadisce che il ruolo dei sindacati nello spiegare la salute fisica e mentale dei lavoratori è un aspetto cruciale, rilevando tuttavia come spesso venga invece omesso nelle discussioni sulla salute pubblica.
Considerando il significato storico dei sindacati nelle relazioni sindacali, l'autore ritiene che questa omissione risulti alquanto sorprendente. Ai sindacati va infatti riconosciuto di essere importanti attori della salute pubblica in quanto esercitano un impatto diretto, latente e politico nel plasmare i risultati sanitari dei lavoratori.
Direttamente, i sindacati contribuiscono ai comitati per la salute e la sicurezza, almeno nelle nazioni democratiche industrializzate. Possono altresì influenzare salari, sicurezza del lavoro, politiche di uguaglianza di genere e accordi di lavoro flessibili.
Anche se la salute e il benessere non sono i loro obiettivi primari, i sindacati mediano questi fattori, sebbene gli effetti della loro influenza possano non essere immediati o espliciti. I sindacati svolgono inoltre un ruolo politico considerevole, influenzando le discussioni su altri importanti fattori che hanno implicazioni profonde sulla salute come la qualità del lavoro, la previdenza sociale e l'età pensionabile.
Secondo Wels la causa di questa svista potrebbe essere attribuibile al fatto che i sindacati sono solitamente misurati da una prospettiva individualistica piuttosto che come strumenti collettivi.
Affinché i sindacati possano avere effetti indiretti sulla salute, a vantaggio non solo dei membri ma dell'intera forza lavoro, è essenziale invece porre attenzione alla valutazione della loro presenza ed influenza all'interno di aziende o settori specifici.
La sanità pubblica, inoltre, si concentra spesso su interventi a livello macro o micro trascurando le strutture collettive. I sindacati, che operano a vari livelli, contribuiscono invece alle negoziazioni collettivi su molti aspetti del lavoro.
Gli studi sinora condotti hanno soltanto iniziato ad esplorare i meccanismi alla base della negoziazione collettiva e il suo ruolo nello spiegare la salute della popolazione. Per affrontare le sfide negli attuali ambienti di lavoro in evoluzione, sono pertanto necessari dati migliori ed un approccio più completo.
Comprendere il ruolo dei sindacati nel mercato del lavoro moderno e raccogliere dati sulla loro presenza ed influenza, conclude Wels, risulta pertanto fondamentale per progredire nella conoscenza della relazione tra lavoro e salute.
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