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Salute

Inattività fisica, Oms: tendenza preoccupante tra gli adulti

di Redazione

L'inattività fisica è una minaccia silenziosa per la salute globale, contribuendo in maniera significativa al peso delle malattie croniche. Così il direttore della Promozione della Salute dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Rudiger Krech, dopo la pubblicazione su The Lancet Global Health di uno studio condotto dai ricercatori dell'Oms su questa preoccupante tendenza. Sono oltre 1,8 miliardi in tutto il mondo gli adulti che, a causa di una scarsa attività fisica, risultano maggiormente esposti al rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, come ictus ed infarti, diabete di tipo 2, demenza e tumori, soprattutto al seno e al colon.

Quasi 1,8 miliardi di adulti a rischio di malattie

inattività fisica

L'inattività fisica è una minaccia per la salute globale in quanto contribuisce a malattie croniche.

Dobbiamo trovare modi innovativi per motivare le persone a d essere più attive, considerando fattori come l'età, l'ambiente e il background culturale. Rendendo l'attività fisica accessibile, conveniente e piacevole per tutti, possiamo ridurre significativamente il rischio di malattie non trasmissibili e creare una popolazione più sana e produttiva. È questo l'ammonimento dell'Oms per cercare di invertire il trend preoccupante che potrebbe peggiorare ulteriormente entro il 2030, raggiungendo tassi del 35%.

Sebbene esistano disparità tra genere ed età, i dati evidenziano che nel 2022 circa un terzo degli adulti (31%) non ha raggiunto i livelli raccomandati di esercizio fisico fissati in 150 minuti settimanali di attività fisica di intensità moderata o 75 minuti settimanali di attività fisica vigorosa.

I tassi più elevati, che si osservano soprattutto nei paesi ad alto reddito, si registrano nella regione dell'Asia Pacifico (48%) e dell'Asia meridionale (45%), in Occidente (28%) e in Oceania (14%). A livello globale, le persone più inattive fisicamente sono le donne - che raggiungono tassi del 34% rispetto agli uomini (29%) - e le persone over 60.

I ricercatori evidenziano che negli ultimi dieci anni la metà dei paesi del mondo ha registrato tuttavia alcuni miglioramenti grazie ad interventi di promozione dell'attività fisica nella popolazione adulta. Prevedono inoltre che 22 paesi riusciranno probabilmente a raggiungere, entro il 2030, l'obiettivo globale di ridurre l'inattività del 15%.

La promozione dell'attività fisica va oltre la promozione della scelta dello stile di vita individuale. Per raccogliere i numerosi benefici per la salute derivanti da un'attività fisica regolare, serve un approccio dell'intera società e la creazione di ambienti che rendano più facile e più sicuro per tutti essere più attivi nel modo in cui preferiscono, ammonisce l'Oms invitando i Paesi a rafforzare l'attuazione di politiche sanitarie specifiche. Sport di base e di comunità, attività ricreative e trasporti attivi (camminare, andare in bicicletta, utilizzare i mezzi pubblici) sono alcune misure da incentivare.

L'Oms ritiene che, per raggiungere le persone meno attive e ridurre le disuguaglianze nell'accesso alle misure che promuovono e migliorano l'attività fisica, siano necessarie azioni coraggiose, comprese politiche rafforzate e maggiori investimenti in approcci innovativi. Questo studio evidenzia un'opportunità perduta di ridurre il cancro e le malattie cardiache e di migliorare altresì il benessere mentale attraverso una maggiore attività fisica, conclude il direttore generale Ghebreyesus esortando ad aumentare gli sforzi collettivi per aumentare i livelli raccomandati.

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