Cause del giradito
I sintomi del giradito sono localizzati alla base o ai lati dell'unghia dove è presente la lesione
L’eziologia del giradito (o patereccio ) è sempre riconducibile ad agenti piogeni che attraverso fattori predisponenti riescono a colonizzare la cute.
Questi fattori possono essere:
Lesioni o ferite non correttamente disinfettate
Stress meccanici ripetuti (come, ad esempio, i bambini che mettono il dito in bocca o il “mangiare” le cuticole che circondano l’unghia)
L’utilizzo di agenti chimici (esempio caustici) che alterano l’epitelio protettivo delle dita
Queste alterazioni facilitano l’ingresso di batteri , come lo streptococco e lo stafilococco normalmente presenti nella flora cutanea, ma anche di virus e funghi .
L’esempio più tipico di virus è senza dubbio l’Herpes Simplex , lo stesso che causa l’herpes labiale o genitale. Il fungo più comune causa del patereccio è sicuramente la Candida albicans.
Il patereccio cronico può invece avere origine da una malattia sistemica come il diabete o in soggetti immunodepressi come affetti da HIV o trapiantati.
Sintomi del giradito
I sintomi generali con cui tipicamente si presenta il patereccio o giradito sono:
Rossore
Gonfiore
Calore alla palpazione
Dolore
Eventuale riduzione della funzionalità
I sintomi sono localizzati alla base o ai lati dell’unghia dove è presente la lesione. È possibile anche trovare ascessi o alterazioni delle unghie che possono presentarsi con forma e colore insoliti.
I sintomi specifici dipendono invece dall’agente eziologico. Nella forma batterica possiamo ad esempio riscontrare pustole purulente (con materiale giallo/verdastro) e maleodoranti. Nella forma erpetica è invece possibile trovare delle piccole bolle/vescicole dal contenuto chiaro .
Il patereccio non è da sottovalutare soprattutto in soggetti con un sistema immunitario compromesso. In questi soggetti, infatti, l’infezione può evolvere e diventare sistemica portando sintomi come febbre, astenia, perdita di peso, ipotensione fino allo shock settico .
La durata dei sintomi varia in base all’agente patogeno, ma anche in base alla tempestività di intervento e all’appropriatezza del trattamento. Per le infezioni batteriche parliamo di alcuni giorni, per l’affezione di tipo erpetica generalmente 15-20 giorni, per i funghi anche mesi (da 3 a 6).
Diagnosi di patereccio
La diagnosi è generalmente clinica. Attraverso l’osservazione, il monitoraggio dei sintomi e un’accurata anamnesi, il medico può formulare la diagnosi di patereccio .
In caso di incertezza è possibile eseguire tamponi o strisci per raccogliere materiale per poter eseguire un indagine colturale e, se necessario, un antibiogramma per stabilire una terapia mirata.
Nel caso di patereccio erpetico , invece, è possibile utilizzare la striscio di Tzanck che rileva specifiche alterazioni epiteliali causate da questo specifico virus. Un'ulteriore analisi, più approfondita, è la biopsia che permette di caratterizzare al meglio la lesione.
Come curare il giradito
La terapia per il patereccio è focalizzata sulla causa che lo ha originato. Generalmente viene utilizzata una terapia topica sotto forma di creme e/o unguenti. Per le forme batteriche vengono impiegate pomate antibiotiche , come impacchi sulla lesione. Sono generalmente aminoglicosidi associati a cortisonici .
Quando invece l’agente eziologico è un fungo, vengono utilizzati antimicotici, quasi sempre della classe degli azoli. Nel caso di patereccio erpetico viene utilizzato un antivirale (il più comune è l’Aciclovir) associato ad antipruriginosi ed antinfiammatori per ridurre la sintomatologia.
Come già detto, raramente il patereccio si diffonde anche per via sistemica, ma in quei casi si ricorre ad una terapia orale o endovenosa.
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