In Europa si sta registrando un aumento significativo dei casi di morbillo , anche nei paesi dove era stato dichiarato eliminato come malattia endemica. Si tratta di un'ondata silenziosa. Dopo sessant'anni dal primo vaccino contro questa malattia infettiva esantematica altamente contagiosa e potenzialmente pericolosa, nel 2023 sono stati segnalati, da quaranta paesi della regione europea, oltre 30mila bambini che si sono ammalati. Rispetto ai 941 casi notificati nell'anno precedente, si è verificato pertanto un aumento allarmante di oltre 30 volte.
Morbillo, nel 2023 i casi in Europa sono cresciuti in modo allarmante
Gli esperti ritengono che questa improvvisa recrudescenza sia causata da un calo della copertura vaccinale in età pediatrica nel periodo 2020-2022.
L'alert era stato diffuso già nel 2022 in un report del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta (CDC) in cui risultava che a livello globale si erano verificati oltre 9 milioni di casi con circa 136 mila morti, soprattutto bambini, i soggetti più colpiti.
I dati dell'Istituto Superiore di Sanità confermano che il virus del morbillo è responsabile di 30-100 morti ogni 100mila persone colpite. Prima di Sars-CoV- 2 il virus del morbillo era quello più contagioso, capace di infettare il 90% delle persone che vengono a contatto con una persona infetta, restando sospeso nell'aria fino a 2 ore.
A denunciarlo è Oms Europa, avvertendo che tale aumento ha subito un'accelerazione negli ultimi mesi. Prevedendo che la tendenza possa continuare se non verranno adottate misure urgenti per arrestare la trasmissione e prevenire un'ulteriore diffusione, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato una chiamata all'azione in tutti i Paesi della regione europea, perché 21mila ricoveri ospedalieri e 5 decessi correlati al morbillo sono davvero preoccupanti.
È imperativo agire: La vaccinazione è l'unico modo per proteggere i bambini . Laddove le vaccinazioni mancano è possibile che si verifichino epidemie, pertanto, il direttore regionale dell'Oms Hans Kluge ritiene fondamentale che tutti i Paesi siano preparati a identificare rapidamente e a rispondere tempestivamente alle epidemie di morbillo che potrebbero vanificare i progressi verso l'eliminazione della patologia.
Non si tratta infatti soltanto di un semplice esantema: il morbillo è una malattia temuta perché, erodendo la memoria immunitaria, il virus lascia vulnerabili ad altri agenti infettivi scatenando potenti e resistenti infezioni batteriche come polmoniti , encefaliti , otiti , che causano complicanze serie.
Gli esperti ritengono che questa improvvisa recrudescenza sia causata, oltre che da una diminuita adesione vaccinale da parte dei genitori, anche da un calo della copertura vaccinale in età pediatrica nel periodo 2020-2022.
Durante la pandemia la riduzione delle prestazioni vaccinali nei servizi di immunizzazione ha provocato un accumulo di bambini non vaccinati, circa 1,8 milioni. Altri bambini non hanno concluso il ciclo vaccinale con i richiami previsti. La copertura con la prima dose di vaccino è infatti scesa da quella ottimale del 96% nel 2019 al 93% nel 2022 e la copertura con la seconda dose dal 92% al 91%.
L'Oms avverte che se i tassi della vaccinazione infantile, prevista di routine dal calendario vaccinale, non vengono raggiunti e mantenuti elevati in tutte le comunità, anche i Paesi che hanno raggiunto da tempo l'eliminazione del morbillo nella popolazione sono ancora a rischio di epidemie estese e dirompenti.
Persiste il rischio di importare il virus da paesi confinanti. Poiché la protezione viene assicurata con il mantenimento costante di una copertura di almeno il 95%, ottenuta con due dosi di vaccino – somministrato insieme a quello contro rosolia e parotite - l'Oms invita ogni Paese a valutare accuratamente i punti deboli dei propri programmi vaccinali individuando i gap immunitari così da agire immediatamente per fronteggiarli con azioni mirate di sanità pubblica.
Per recuperare vaccinazioni perse o mancate, molti Paesi stanno così promuovendo ed intensificando le campagne contro il morbillo la cui eliminazione, insieme alla rosolia, resta un obiettivo prioritario di salute per l'Oms. Soltanto un'elevata immunità della popolazione e la sorveglianza per monitorare precocemente l'eventuale insorgenza della malattia consentono di eradicarla , conclude Kluge.
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