Di pochi giorni fa la notizia dell’indagine a carico di infermieri, medici ed altri operatori, che timbravano il badge e poi andavano a fare spesa o addirittura a vedere una recita di Natale. Unanime il grido corale affidato al web: noi infermieri non siamo tutti così!
Tutti no, ma alcuni, purtroppo, iniziano presto a fare i furbetti. Ce lo spiega Silvia, studentessa di Infermieristica al secondo anno.
Furbetti del cartellino in erba al Corso di Laurea in Infermieristica
Ho letto di infermieri che timbravano il cartellino per poi andare a fare le loro commissioni o di infermieri che per anni hanno mangiato a sbafo in mensa e non ho potuto fare a meno di collegare tutto questo alla mia esperienza pratica di tirocinio.
Sono una studentessa di infermieristica al secondo anno e ho già avuto modo di vedere troppe cose che non funzionano all’interno del mondo sanità.
La cosa che più mi ha ferita, però, è lo svilimento della figura dell’infermiere, che però deriva dall’infermiere stesso, non da altri.
Mi spiego meglio. Ho la fortuna di frequentare un’università che ci organizza in maniera molto ordinata l’esperienza di tirocinio e in quasi tutti i reparti che frequentiamo, abbiamo un infermiere di riferimento che ci segue in tutto e per tutto.
Fin qui tutto bene, anzi, ripeto: credo sia una fortuna, perché abbiamo molte occasioni di fare pratica. Il problema però è presto detto: ormai non so più contare quante sono le volte che ho visto miei colleghi studenti raggirare qualche coordinatrice infermieristica per andare poi a farsi gli affari propri.
Molto spesso alcuni ragazzi dicono ad alcuni coordinatori (che sono un po’ meno “vigili”) che un determinato giorno devono uscire prima in accordo con l’università. I coordinatori si fidano, senza indagare con i tutor didattici, così i ragazzi escono prima, non timbrano e a fine mese si fanno aggiungere le ore dicendo di essersi dimenticati di far firmare qualche presenza nelle settimane precedenti.
Memorabile una ragazza che chiese alla coordinatrice di uscire alle 16.00 (facendo in tutto 2 ore di turno) per andare a lavorare al bar ed era stata beccata alle 21.10 scendere dalla moto del fidanzato, andare a timbrare l'uscita e tornare a farsi gli affari suoi come se nulla fosse.
Questo accade anche per le lezioni teoriche, dove c’è una falsificazione di firme che farebbe invidia anche a certi parlamentari!
Io non ho mai fatto la spia, perché credo di non dover fare la balìa di nessuno. In teoria siamo adulti. In teoria. E dovremmo avere tutti delle coscienze funzionanti. In teoria.
Purtroppo però vedo che io vado avanti dormendo tre ore a notte, fra studio, tirocinio ed esami, mentre invece molti altri, anche grazie alla complicità di qualche infermiere “amico”, si risparmiano un sacco di fatiche e ne vanno anche orgogliosi. Li sento spesso ridere e vantarsi con i loro amici di aver raggirato il sistema…
Sono fiera di andare avanti con onestà, però vi assicuro che è brutto e tanto, tanto svilente. Soprattutto non vorrei mai vedere un infermiere che incoraggia atteggiamenti simili nei giovani. Devo proprio dire che la cosa che mi ha veramente resa tanto triste è stato vedere la facilità con la quale alcuni infermieri tutor hanno firmato documenti che sembrano banali, ma che non lo sono affatto, contribuendo a falsificare parte di una carriera universitaria. Poi la parte pratica… che per noi studenti di infermieristica è sacrosanta, se veramente vogliamo fare questo lavoro.
Non ho intenzione di cambiare il mio modo di agire, perché ho scelto di essere un certo tipo di persona. Però vorrei tanto che in questo paese le cose non andassero sempre a favore dei furbetti, perché non se ne può veramente più…
Silvia, Studentessa Infermiera
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