A Febbraio è possibile scoprirlo partecipando alla conferenza patrocinata dall'Ipasvi no-Lodi-Monza -Brianza.
ROMA. Laurea in Infermieristica: tre anni di duro lavoro intellettuale e pratico. Tanti corsi integrati accompagnati da ore ed ore di tirocinio clinico. Ogni ateneo nel rispetto del proprio piano didattico organizza e studia le modalità secondo le quali gli studenti intraprenderanno l'attività di tirocinio; quella parte della laurea in Infermieristica che ti permette di capire sin dal primo anno di corso, se è davvero quella la tua strada; il mestiere da fare per tutta la vita; quella scelta di vita che forse la vita te la cambierà per sempre.
Ci vuole coraggio ad essere infermieri; magari sei proprio quello studente modello predisposto ai "trenta" sul libretto, ma altrettanto pronto a "sincopare" di fronte alla tua prima urgenza nelle vesti di studente infermiere.
Ma si può parlare di disparità formative tra i poli didattici delle varie università italiane? Tutte le sedi di Infermieristica preparano adeguatamente i nostri studenti ad entrare nel mondo del lavoro? Perché proprio gli infermieri italiani sono così tanto desiderati all'estero?
Per approfondire l'importante ruolo del tirocinio clinico e per validare uno strumento italiano finalizzato a misurare la qualità dei tirocini (Sviat) è stata indetta il prossimo 9 Febbraio 2016 a Milano, una conferenza sui risultati di uno studio che ha coinvolto novemila studenti infermieri provenienti da cinquanta poli infermieristici delle università di Udine, Torino, Verona, Trieste e Bologna. Conferenza inoltre patrocinata dal Collegio Ipasvi di Milano-Lodi-Monza-Brianza.
E' il titolo di quest'appuntamento ad ingresso gratuito e accreditato Ecm.
L'iscrizione può essere effettuata via mail presso la segreteria del Collegio Ipasvi di Milano-Lodi-Monza-Brianza, via Adige 20, Milano; telefono: 02.59900154, mail: formazione@ipasvimi.it.
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