Infermieristica, voglio chiudere con una tesi che mi renda fiera
Studentessa infermiera rinuncia a laurearsi in anticipo per l'emergenza coronavirus
Mi chiamo Veronica e sono all’ultimo anno del CdL Infermieristica . Ho terminato a febbraio tutti gli esami e avrei dovuto laurearmi ad aprile, ma ovviamente figurarsi se qualcosa non va storto nella mia vita.
Circa due giorni fa, Regione Lombardia ha preso la decisione, poi applicata dalle università , di anticipare la sessione di laurea di aprile a settimana prossima (un mese prima), in modalità ancora non del tutto conosciute.
Ad aprile si laureavano solo a Milano 150 infermieri e ce ne sono molti altri in Lombardia. Abbiamo chiesto la possibilità di anticipare le lauree per avere immediatamente a disposizione e immettere nel sistema nuovi infermieri , ha affermato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera , in conferenza stampa a Milano sull'emergenza coronavirus .
Quando ho letto la notizia sul web e ricevuto l’avvertimento da parte della mia relatrice, prima della comunicazione ufficiale da parte dell’università in cui studio, non potevo crederci . Pensavo fosse una “bufala” e invece eccoci qua.
Nei giorni passati non ho fatto altro che sentirmi uno schifo totale, pur essendo consapevole di non avere colpe. Ho cercato di darmi spiegazioni per questa decisione presa, allo scopo di metabolizzare il tutto e farmene una ragione. Purtroppo sono solo stata in grado di comprendere questa condizione analizzandola dal punto di vista economico.
Qualcuno in questo momento starà dicendo: Al posto di scrivere ciò, finisci la tesi e vedi di laurearti settimana prossima .
A queste persone io rispondo così
No, ho deciso di rinviare tutto alla prossima sessione utile (novembre 2020) perché la mia tesi è troppo indietro per essere ultimata in così poco tempo.
Voglio consegnare un elaborato che meriti di essere chiamato tale, che mi renda grata e fiera della persona che sono diventata sia interiormente che professionalmente parlando
Ho passato tre anni intensi, in cui ho dato tutta me stessa e ho sofferto da matti . Anni in cui ho pianto disperatamente, ho avuto crolli ed esaurimenti nervosi; ma che allo stesso tempo mi hanno fatta maturare e mi hanno riempito il cuore di soddisfazioni immense.
Sono pienamente consapevole di come io voglia concludere questo percorso, di certo non in questo modo e a queste condizioni.
Sarò pur sempre una pedina che spostano, girano e rigirano a loro piacimento, ma sono anche una piccola donna con una personalità, pensieri e convinzioni proprie che a tutti i costi vuole far valere
Il SSN italiano rappresenta un modello d’eccellenza e qualità ed è tra i primi a livello mondiale. Detto ciò, sono pienamente consapevole dell’attuale situazione in Italia. Tuttavia, l’emergenza Covid-19, come riportato anche su molte riviste d’informazione sanitaria, ha un risvolto positivo perché ha reso evidenti le conseguenze di tutti i tagli alla sanità che ormai vengono effettuati da tempo.
La sanità italiana è in emergenza da molto tempo prima dell’avvento del nuovo coronavirus, lo sanno bene quegli infermieri che da giorni non ricevono il cambio in reparto, o quelli che saltano l’ennesimo riposo, o quelli che le ferie le vedranno forse l’anno prossimo viene dichiarato sul quotidiano sanitario nazionale Nurse24 .
Esaminando singolarmente le parole dell’assessore, conoscendo l’emergenza Covid-19, a parte il disguido che l’applicazione di tale decisione avrebbe creato a noi studenti , tutto sommato pare essere un’ottima idea.
Ma ci terrei a esplicitare alcuni punti chiave:
In Lombardia la carenza di infermieri è di quasi 5000, per arrivare ad essere più o meno sotto di 50.000 infermieri in tutta Italia
Sempre in tutta Italia, vi sono graduatorie chiuse di concorsi pubblici e precari/disoccupati che stanno ancora attendendo lo sblocco delle assunzioni
Nessun neolaureato è costretto ad accettare un contratto di collaborazione post-laurea in queste condizioni , quindi non è possibile stabilire quanti inizieranno a lavorare nelle zone rosse
Palesemente si tratta di incarichi di natura occasionale e temporanea che non configureranno in rapporti di lavoro subordinato, con durata dell’incarico e impegno orario che verranno concordate in relazione al perdurare della necessità assistenziale
Immettere neolaureati direttamente in questa emergenza? Certo, lo spirito di solidarietà nei confronti della popolazione e dei professionisti già in campo può spingerci sicuramente ad accettare tutte le proposte e richieste che ci vengono offerte. Le esperienze di tirocinio che abbiamo alle spalle sono molte, ma credo che la maggior parte di noi non si senta pronta a dover fronteggiare questa situazione; i periodi di affiancamento da sempre previsti sono necessari
Giulio Gallera, sempre nella conferenza stampa inerente al coronavirus, continua il suo discorso dicendo: Così già dal 10 marzo ci sarà la possibilità di avere più infermieri . Io lo spero vivamente, visto che solo dopo tre settimane si è effettivamente iscritti all’albo. Si può esercitare già da prima della confermata iscrizione, ma in ogni caso non ritengo sia tutto così rose e fiori
Non era possibile aspettare aprile? Che vi sia un incremento di contagi è chiaro. Nonostante ciò, si è a conoscenza di questa malattia infettiva dal mese di dicembre 2019
Arrivata a questo punto, mi permetto di citare questa frase come spunto di riflessione: Perseverare nello straordinario piuttosto che intervenire per migliorare l’ordinario rischia solamente di prolungare l’agonia che precede il collasso (Nurse24).
Concludo dicendo che questa non è una polemica , è piuttosto l’espressione chiara e completa della mia esperienza e delle mie riflessioni, giuste o sbagliate che siano.
Faccio un grandissimo in bocca al lupo a tutti i miei compagni e, più generalmente, a tutti gli studenti del III° anno di infermieristica che riusciranno a laurearsi nonostante la sessione anticipata.
Invito tutti quelli che, come me, si sono ritrovati non in grado di rispettare queste brevissime scadenze, a non scoraggiarsi, ad inviare la domanda di laurea per la prossima sessione e a concludere gli studi nel migliore dei modi e come hanno sempre sognato
Veronica, Studentessa Infermiera
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