Nel giugno 2021 la RNAO, Registered Nurses' Association of Ontario, ha aggiornato il documento proposto nella sua prima edizione nel 2004 sulle buone pratiche per la valutazione e gestione degli accessi vascolari . Si vengono ad indicare nove raccomandazioni riguardanti sette argomenti che fanno diretto riferimento all’autonomia e alla responsabilità degli infermieri nella loro funzione di dare al cittadino un’assistenza centrata sulla persona, la famiglia, l’autogestione e l’autonomia. I sette argomenti corrispondono alle sette domande proposte al gruppo di ricerca, che ha visto una revisione di circa 65.000 articoli, 174 dei quali sono stati scelti per formulare le 9 raccomandazioni.
Educazione alla persona e alla famiglia
Raccomandazione 1.1
Gli operatori sanitari forniscano una educazione al paziente, ai familiari o al caregiver riguardo il loro dispositivo di accesso vascolare (raccomandazione forte ).
Nove studi hanno supportato questa raccomandazione evidenziando come l’educazione al paziente o a chi si prende cura del paziente nella gestione dei dispositivi vascolari riduce le complicanze e le riammissioni in ospedale.
Formazione agli operatori sanitari
Raccomandazione 2.1
Le organizzazioni sanitarie devono implementare della formazione pratica sull’inserimento e la gestione dei dispositivi per gli accessi vascolari (raccomandazione forte ).
Trentasei studi hanno supportato questa raccomandazione. L’educazione pratica agli operatori migliora i tentativi di riuscita degli inserimenti e probabilmente riduce le complicanze e sicuramente migliora la fiducia negli operatori della loro capacità professionali.
Team degli accessi vascolari
Raccomandazione 3.1
Negli ospedali per acuti è utile implementare un team degli accessi vascolari per l’inserimento e la gestione (raccomandazione condizionata ).
Otto studi hanno supportato questa raccomandazione. La maggior parte di questi studi ha indagato l’inserimento e la gestione degli accessi venosi centrali , tre sull’inserimento e la gestione degli accessi venosi periferici . Tutti gli studi hanno riguardato setting per acuti. Il Team migliora i tentativi riusciti di inserimento. Il gruppo che ha formulato il livello di raccomandazioni ha ritenuto in base al risultato degli studi che non fossero sufficienti per formulare una raccomandazione forte.
Prelievi di sangue
Raccomandazione 4.1
È preferibile eseguire il prelievo di sangue da una vena e non da un dispositivo di accesso vascolare per mantenere le caratteristiche del campione ematico (raccomandazione condizionata ).
Quattro studi suggeriscono che effettuare un prelievo di sangue da una vena e non direttamente dal dispositivo di accesso vascolare riduce il rischio di contaminare il campione nel caso di emocoltura e la mancata refertazione del campione di sangue.
Si evidenzia comunque che il paziente apprezza maggiormente il prelievo da un dispositivo di accesso vascolare rispetto ad un prelievo da vena periferica. Anche per questa raccomandazione il gruppo ha ritenuto che gli studi non permettessero di dare una raccomandazione forte.
Gestione quotidiana dei dispositivi di accesso venoso periferico
Raccomandazione 5.1.
Le organizzazioni sanitarie devono implementare protocolli per gestione e valutazione dei dispositivi di accesso venoso periferico. Devono includere almeno una revisione e la documentazione quotidiana del dispositivo da parte degli operatori sanitari anche in collaborazione con la persona e la famiglia (raccomandazione forte ).
Tredici studi hanno esaminato i protocolli per la gestione quotidiana che prevedevano la revisione e la documentazione. Tali studi realizzati nei setting per acuti suggeriscono che la revisione deve prevedere la valutazione di segni e sintomi delle complicanze.
Tecnica eco guidata per l’inserimento accessi periferici
Raccomandazione 6.1
Si raccomanda che gli operatori sanitari utilizzino la tecnica eco guidata per l’inserimento di cateteri arteriosi periferici (raccomandazione forte )
Sei studi hanno suggerito che l’uso della tecnica eco guidata durante l’inserimento di cateteri a arteriosi periferici aumenta il tasso di successo al primo inserimento e probabilmente riduce le complicanze.
Il gruppo ha ritenuto di dare a questa raccomandazione una evidenza forte in quanto il mancato utilizzo della tecnica eco guidata possono determinare complicanze gravi come ischemia, emorragia e trombosi.
Raccomandazione 6.2
Si raccomanda che gli operatori sanitari utilizzino la tecnica eco guidata per l’inserimento di cateteri venosi periferici (raccomandazione condizionata ).
Nove studi supportano questa raccomandazione. La tecnica eco guidata nelle persone con accesso venoso difficile aumenta il tasso di successo al primo tentativo e riduce le complicanze. La raccomandazione rimane condizionata, l’esito dipende anche dal soggetto al quale viene inserito l’accesso venoso periferico e l’esperienza dell’operatore.
Strategie per la gestione del dolore
Raccomandazione 7.1. Strategia per la gestione del dolore negli adulti
Si raccomanda che gli operatori sanitari utilizzino strategie per la gestione del dolore di tipo farmacologico e non farmacologico durante l’inserimento di un dispositivo di accesso vascolare (raccomandazione forte )
Ventisei studi danno evidenza a questa raccomandazione. La maggior parte suggerisce l’uso di anestetici per uso topico. Gli interventi non farmacologici prevedevano interventi di tipo fisico e psicologici come ad esempio tecniche di distrazione, digitopressione, ecc. L'evidenza suggerisce che gli interventi di gestione del dolore, siano essi farmacologici o non farmacologici, probabilmente riducono il dolore, la paura e l'ansia , aumentando la soddisfazione della persona e ne possono aumentare il comfort.
Raccomandazione 7.2 Strategia per la gestione del dolore in pediatria
Si raccomanda che gli operatori sanitari utilizzino strategie per la gestione del dolore di tipo farmacologico e non farmacologico durante l’inserimento di un dispositivo di accesso vascolare a neonati e bambini adatti alle loro fasce di età (raccomandazione forte ).
Ben sessantaquattro studi supportano questa raccomandazione, come prevedibile. La maggior parte degli studi ha esaminato gli interventi non farmacologici che variano con l’età del neonato o del bambino. L’evidenza suggerisce che gli interventi farmacologici e non farmacologici possono ridurre il dolore, la paura, l’ansia e aumentare il gradimento del genitore/tutore.
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