Negli ambienti sanitari e socio-sanitari si è soliti utilizzare i disinfettanti per ridurre la contaminazione microbica dalle superfici inanimate (es. letti, sedie o dispositivi medici). Alcuni test standardizzati sono necessari per riconoscere la loro efficacia nella riduzione della carica microbica. Ritenuti la soluzione per il controllo del rischio infettivo, questi sono innanzitutto delle sostanze chimiche e come tale il legislatore europeo, attraverso importanti regolamenti, ha posto sullo stesso piano l’efficacia e la protezione dell’ambiente e delle persone dal rischio chimico autorizzando o meno la loro immissione in commercio.
Prevenire e controllare il rischio chimico nell’uso di un disinfettante
L’immissione in commercio di un disinfettante viene sempre accompagnata non solo dall’indicazione di utilizzo, ma anche dai pericoli o meno connessi al loro impiego.
L’operatore sanitario deve conoscere questi eventuali pericoli e le indicazioni di prudenza prima di utilizzarli.
Due strumenti ci forniscono le informazioni delle quali abbiamo bisogno: l’etichetta e la scheda dati di sicurezza.
L’impiego scorretto dei prodotti chimici pericolosi può comportare lesioni immediate per l’operatore, ma anche danni permanenti che si possono manifestare nel tempo. A rischio immediato sono la pelle, gli occhi, le mucose, l’esofago e lo stomaco e le vie aree.
L’inalazione di sostanze nocive può causare irritazione e ustioni delle vie aeree. Se attraverso le vie aeree le sostanze penetrano nel torrente circolatorio si possono avere sintomi da intossicazione o svenimento.
Se il prodotto viene ingerito per errore dall’operatore, ad esempio mangiando con le mani sporche, possono aversi irritazioni locali o corrosioni della cavità orale, dell’esofago e dello stomaco. L’assorbimento di queste sostanze attraverso le mucose può comportare anche in questo caso sintomi da intossicazione, talune volte anche gravi. Il contatto con gli occhi può danneggiare la vista fino a comprometterla in maniera permanente
L’etichetta e la scheda dati di sicurezza ci informano sui rischi legati al prodotto e sulle misure per prevenire questi rischi durante tutto il “processo di vita” del prodotto che va dalla produzione al trasporto, allo stoccaggio, all’utilizzo e all’eventuale smaltimento.
Ogni organizzazione sanitaria o socio-sanitaria deve, attraverso il servizio di prevenzione e protezione, valutare questi tipi di rischi e individuare le misure di protezione collettive e individuali necessarie per quel contesto lavorativo.
L’operatore, di fronte ad una sostanza pericolosa, deve leggere le indicazioni contenute sull’etichetta e sulla scheda tecnica, in caso di dubbi o perplessità far riferimento alle figure preposte alla sicurezza dei lavoratori o agli specifici documenti di valutazione del rischio.
Leggere l’etichetta dei disinfettanti
Un’etichetta adesa o stampata sul flacone o sulla singola confezione in maniera che non sia possibile asportarla o modificare è la prima fonte di informazione per l’operatore. Per segnalare il rischio chimico sull’etichetta vengono riportate:
- Pittogrammi di pericolo (simboli)
- Indicazioni di pericolo (frasi H)
- Consigli di prudenza (frasi P)
- Nome e riferimento del responsabile dell’immissione in commercio
- Numero di emergenza
Tipologie di pericolo
A loro volta i simboli di pericolo possono essere raggruppati in tre tipi di pericolo:
Pericoli fisici | 1. Sostanze esplosive - GHS01 2. Sostanze infiammabili - GHS02 3. Sostanze ossidanti - GHS03 4. Gas sotto pressione - GHS04 5. Sostanze corrosive – GSH05 |
Pericoli per la salute | 1. Sostanze irritanti - GHS07 2. Sostanze corrosive - GSH05 3. Sostanze tossiche - GSH06 4. Sostanze cancerogene/mutagene - GSH09 |
Pericoli per l'ambiente | 1. Sostanze irritanti – GHS07 2. Pericolo per l’ambiente - GSH08 |
Per quanto riguarda i disinfettanti i principali simboli di pericolo sono quelli legati al pericolo per la salute e per l’ambiente e i pericoli fisici legati alle sostanze corrosive.
Indicazioni di pericolo (frasi H)
I nove pittogrammi ci forniscono una generica indicazione del pericolo, quindi, il legislatore europeo ha accompagnato il pittogramma di pericolo con delle frasi di pericolo (frasi H, Hazard statements).
Una frase semplice ed essenziale viene preceduta da un sistema di codifica composta da una lettera H iniziale seguita da tre numeri.
Il primo numero dopo la lettera H indica il tipo di pericolo:
- H2= pericolo fisico
- H3= pericoli per la salute
- H4= pericoli per l’ambiente
Le due cifre che seguono corrispondono alla numerazione progressiva del pericolo, come ad esempio esplosività (codice da 200 a 210) o infiammabilità (codici da 220 a 230), ecc.
Esempi di frasi che seguono la codifica alfanumerica
- Pericoli per la salute: H300 - Pericolo se assimilato, H301 - Tossico se ingerito, H302 - Nocivo per ingestione
- Pericolo per l’ambiente: H4OO - Molto tossico per gli organismi acquatici, H410 – Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti a lunga durata
Nel regolamento vengono introdotte oltre a queste frasi di rischio, riconosciute dalle norme internazionali, anche informazioni supplementari utilizzate solo nell’Unione Europea. La sigla che precede queste indicazioni supplementari è EUH seguita da tre numeri.
Indicazioni di prudenza (frasi P)
Insieme ai pittogrammi di pericolo e alle frasi di rischio, l’etichetta riporta i consigli di prudenza (frase P) che indicano le misure raccomandate per prevenire o minimizzare gli effetti dannosi dei prodotti chimici. Come le frasi di pericolo presentano una loro codifica alfanumerica.
Il primo numero che segue la lettera P indica il tipo di consiglio:
- 1= consigli di prudenza di carattere generale
- 2= consigli di prudenza preventivi o precauzionali
- 3= consigli di prudenza relativi a risposte/reazione
- 4= consigli di prudenza relativi alla conservazione
- 5= consigli di prudenza relativi allo smaltimento
I due numeri successivi corrispondono alla numerazione progressiva del tipo di prudenza.
Alcuni esempi di consigli di prudenza
Prevenzione
- P210 - Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici riscaldate – Non fumare
- P211- Non vaporizzare su una fiamma libera o altra fonte di accensione
- P233 - Tenere il recipiente ben chiuso
- P243 - Prendere precauzioni contro le scariche elettrostatiche
Reazione
- P310 - Contattare immediatamente un centro antiveleni o un medico
- P312 - In caso di malessere, contattare un centro antiveleni o un medico
- P313 - Consultare un medico
Scheda dati di sicurezza
Il Regolamento Europeo n° 1907/2008 concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) indica la struttura ed il contenuto tecnico della scheda dati di sicurezza. È questo un documento legale in cui vengono elencati tutti i pericoli per la salute e la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente di un prodotto chimico. Questo documento accompagna le sostanze e le miscele pericolose lungo tutta la filiera di approvvigionamento (produttore, importatore, distributore, utilizzatore ecc.).
Composto da ben 16 sezioni e 48 sottoinsiemi. Ogni sezione ci informa per l’utilizzo in sicurezza del prodotto, ma anche il suo stoccaggio, gli eventuali sversamenti, il trasporto e lo smaltimento. Quale centro antiveleno chiamare per avere ulteriori informazioni in caso di inalazione, ingestione o contatto con cute e mucose oltre alle indicazioni contenute nelle misure di primo soccorso.
Si danno indicazioni non solo per gestire i pericoli immediati, ma anche quelli legati all’accumulo del prodotto. Questo documento deve essere reso disponibile la dove le sostanze chimiche vengono utilizzate, nel nostro caso dove vengono utilizzati i disinfettanti.
Sezione 1 | Identificazione del prodotto e della società responsabile della sua immissione in commercio |
1.1. Identificatore del prodotto 1.2. Usi pertinenti identificati della sostanza o miscela e usi sconsigliati 1.3. Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza 1.4. Numero telefonico di emergenza |
Sezione 2 | Identificazione dei pericoli per la salute e per l’ambiente | 2.1. Classificazione della sostanza o della miscela 2.2. Elementi dell'etichetta 2.3. Altri pericoli |
Sezione 3 | Composizione/informazioni sugli ingredienti | 3.1. Sostanze 3.2. Miscele |
Sezione 4 | Misure di primo soccorso | 4.1 Descrizione delle misure di primo soccorso 4.2 Principali sintomi ed effetti, sia acuti che ritardati 4.3. Indicazione dell'eventuale necessità di consultare immediatamente un medico oppure di trattamenti speciali Sezione |
Sezione 5 | Misure antincendio | 5.1. Mezzi di estinzione 5.2 Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscela 5.3 Raccomandazioni per gli addetti all'estinzione degli incendi |
Sezione 6 | Misure in caso di rilascio accidentale del prodotto | 6.1 Precauzioni, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza 6.2 Precauzioni ambientali 6.3. Metodi e materiali per il contenimento e per la bonifica |
Sezione 7 | Manipolazione e stoccaggio | 7.1. Precauzioni per la manipolazione sicura 7.2. Condizioni per lo stoccaggio sicuro, comprese eventuali incompatibilità 7.3. Usi finali particolari |
Sezione 8 | Controllo dell'esposizione/protezione individuale | 8.1 Parametri di controllo 8.2 Controlli dell'esposizione |
Sezione 9 | Proprietà fisiche e chimiche | 9.1 Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentali 9.2 Altre informazioni |
Sezione 10 | Stabilità e reattività | 10.1 Reattività 10.2 Stabilità chimica 10.3 Possibilità di reazioni pericolose 10.4 Condizioni da evitare 10.5 Materiali incompatibili 10.6 Prodotti di decomposizione pericolosi |
Sezione 11 | Informazioni tossicologiche | 11.1 Informazioni sugli effetti tossicologici |
Sezione 12 | Informazioni ecologiche | 12.1 Tossicità 12.2 Persistenza e degradabilità 12.3 Potenziale di bioaccumulo 12.4 Mobilità nel suolo 12.5 Risultati della valutazione delle sostanze Persistenti, Bioaccumulabili e Tossiche (PBT) e molto Persistenti e molto Bioaccumulabili (vPvB) 12.6 Altri effetti avversi |
Sezione 13 | Considerazione per lo smaltimento | 13.1 Metodi di trattamento dei rifiuti |
Sezione 14 | Informazioni sul trasporto | 14.1 Numero ONU 14.2 Nome di spedizione appropriato ONU 14.3 Classi di pericolo connesso al trasporto 14.4 Gruppo d'imballaggio 14.5 Pericoli per l’ambiente 14.6 Precauzioni speciali per gli utilizzatori 14.7 Trasporto alla rinfusa secondo l’allegato II alla Convenzione Marpol 73/78 ed il codice IBC (International Bulk Chemical) |
Sezione 15 | Informazioni sulla regolamentazione | 15.1 Norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza o la miscela 15.2 Valutazione della sicurezza chimica Sezione |
Sezione 16 | Altre informazioni |
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?