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Ausili deambulazione: vademecum per lo studente infermiere

di Sara Di Santo

La deambulazione è uno di quegli atti che, una volta acquisiti, si tende a dare per scontati; la malattia e l’allettamento, però, possono compromettere questa facoltà, a prescindere dall’età anagrafica del soggetto. Conoscere e sapere quali caratteristiche devono possedere i dispositivi ausiliari per la deambulazione fa parte del bagaglio formativo che lo studente infermiere deve iniziare a padroneggiare già dal primo anno di corso.

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I presidi per la deambulazione vanno controllati per garantirne efficacia e sicurezza

Gli ausili per la deambulazione

È proprio vero, si è talmente abituati ad usufruire delle enormi potenzialità che il corpo umano offre che ci si rende conto di quanto straordinaria sia la nostra “macchina” solo nel momento in cui una o più facoltà ci vengono tolte.

Camminare, nei primi mesi di vita, rappresenta un obiettivo affascinantissimo che però, una volta raggiunto, tende ad essere dato per scontato, poiché è una cosa che facciamo in maniera continua e reiterata per un numero infinito di volte nell’arco delle nostre giornate.

La condizione di malattia, l’allettamento forzato o anche più semplicemente il mutare delle abitudini legato all’ospedalizzazione, rendono difficoltoso il tornare a camminare da parte del soggetto in questione. Più numerosi sono i giorni che la persona passa a letto, più essa si presenterà debole, malferma e vacillante nell’atto della deambulazione.

È molto fitta la lista delle condizioni cliniche che portano ad un difficile recupero della deambulazione; esse spaziano da patologie muscolari o scheletriche a traumi alle ossa degli arti inferiori, passando per accidenti cerebrovascolari che provocano emiplegie, senza dimenticare il fisiologico deterioramento strutturale legato all’invecchiamento.

È basilare che lo studente infermiere comprenda l’importanza dell’assistenza al paziente che si appresta a ripristinare l’atto della deambulazione e di quanto sia imprescindibile la conoscenza delle caratteristiche che gli ausili progettati per il supporto a tale facoltà devono possedere, a garanzia di reale supporto e sicurezza.

I dispositivi ausiliari per la deambulazione

Il compito di ripristino della deambulazione comincia quando il paziente è ancora allettato; responsabilità dell’infermiere è quella di stimolare l’assistito a riprendere il movimento il prima possibile (compatibilmente con la condizione clinica) e di promuovere movimenti attivi e passivi che contribuiscano al recupero della motilità.

Fra i dispositivi ausiliari per la deambulazione sono compresi i bastoni, le stampelle, i deambulatori e le sedie a rotelle. Vediamo quali caratteristiche devono possedere affinché risultino presidi sicuri ed efficaci.

I bastoni

I bastoni si declinano in bastone dritto, treppiede e quadrangolare.

A seconda delle necessità del paziente può essere necessario utilizzare una tipologia piuttosto che un’altra, così come possono utilizzarsi uno o due bastoni contemporaneamente. In ogni caso ci sono alcune prerogative dalle quali non si può prescindere e che devono essere sempre controllate:

    • la lunghezza del bastone deve essere tarata sul paziente in modo tale che il suo gomito rimanga leggermente flesso, condizione che gli permette di distribuire meglio il peso sul supporto;
    • l’impugnatura deve essere robusta ed ergonomica; occorre mantenerla asciutta (attenzione al sudore della mano) per evitare che l’assistito perda la presa;
    • l’estremità che poggia sul terreno deve essere dotata di una superficie in gomma antiscivolo; occorre controllare ripetutamente che essa sia presente e che non sia eccessivamente consumata, fattore che ne comprometterebbe l’efficacia.

Le stampelle

Le stampelle, presidi che possono essere temporanei o a lungo termine, si dividono in stampelle ascellari e stampelle da avambraccio. Sono staffe di legno o metallo e favoriscono la deambulazione autonoma.

La stampella ascellare, che si posiziona proprio sotto l’ascella con il peso che grava sulle impugnature, garantisce maggiore stabilità rispetto alla stampella da avambraccio, più economica e maneggevole grazie all’impugnatura e al polsino che circonda l’avambraccio, ma non stabile tanto quella ascellare.

Nel caso di utilizzo di stampelle, occorre controllare:

    • la misura delle stampelle, che deve essere tarata in base alla conformazione del paziente: stampelle troppo lunghe sospingono le spalle in una posizione troppo alta affinché possano esercitare la giusta forza per sollevare il corpo, stampelle troppo corte determinano un’incurvatura della schiena e un mancato allineamento del corpo;
    • le estremità di gomma: devono essere controllate regolarmente, mantenute asciutte e, in caso risultino consumate, devono essere sostituite affinché sia garantita l’aderenza al pavimento;
    • la struttura della stampella: le stampelle non devono presentare ingiurie o curvature, poiché il peso della persona non sarebbe distribuito in modo corretto con conseguente rischio di cadute e dolori da disallineamento del corpo.

I deambulatori

I deambulatori sono presidi tubolari in metallo con quattro gambe che arrivano ad altezza della vita e sono dotati di impugnature ergonomiche. Alcuni di essi presentano ruote alle estremità delle gambe anteriori, mentre altri presentano estremità di gomma antiscivolo su tutte e quattro le gambe.

Il deambulatore offre un supporto e una sensazione di sicurezza maggiori alla persona, che prima muove in avanti il presidio e poi compie il passo facendo leva su di esso.

La scelta della misura deambulatore viene effettuata, nuovamente, in base alle caratteristiche fisiche del singolo paziente e anche per il deambulatore ci sono fattori da tenere sempre controllati. Ad esempio:

    • le estremità: è necessario che le estremità in gomma antiscivolo siano sempre asciutte e non risultino consumate; in caso il presidio sia dotato di ruote, è necessario controllarne il gonfiaggio e il corretto funzionamento;
    • le impugnature: le impugnature devono essere sempre asciutte (attenzione al sudore delle mani) per permettere una presa salda;
    • la struttura: la struttura del presidio non deve presentare lesioni né incurvature che potrebbero inficiarne l’efficacia alimentando il rischio di cadute.

Le sedie a rotelle

Le sedie a rotelle sono presidi che permettono il movimento nello spazio a quegli assistiti che non sono in grado di supportare il proprio peso in posizione eretta.

In commercio esistono svariati tipi di sedie a rotelle, ma in ogni caso ci sono fattori che devono essere tenuti in costante monitoraggio in maniera trasversale, ovvero, ad esempio:

    • sedile antidecubito: la scelta del sedile (anche smontabile e dotato di cuscini e copri-cuscini lavabili) è importante per evitare decubiti in aree delicatissime come il sacro, i genitali e i glutei;
    • poggia testa: può essere fisso o regolabile, ma deve essere delle giuste proporzioni, per non creare fastidi o, peggio, decubiti;
    • le ruote: le ruote devono essere sempre gonfie e non presentare segni di usura o malfunzionamento;
    • i poggiapiedi: sono fondamentali per evitare lesioni agli arti inferiori del paziente ed è necessario che siano integri, resistenti e che si possano sollevare ed abbassare all’occorrenza;
    • i freni: i freni devono essere sempre funzionanti e facili da raggiungere dal paziente;
    • cinture di sicurezza: devono essere presenti, integre e in uso soprattutto nei casi di pazienti disorientati;
    • bascula: la presenza di una bascula è importante per garantire il comfort del paziente e agevolare le funzioni del circolo ematico.
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Commenti (1)

luciano.demartino

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1 commenti

Qual'é l'emisoma su cui si applica il bastone?

#1

Il bastone si utilizza sulla parte sana o sull'emisoma plegico?