La trichinellosi (detta anche trichinosi) è una infezione causata da nematodi (vermi cilindrici) appartenenti al genere della Trichinella e rappresenta una zoonosi, ovvero una malattia trasmissibile dagli animali all’uomo. I maiali sono la principale causa di trasmissione agli uomini ma anche altri animali possono essere ospiti di questo parassita e causa di infezione. L’infezione da Trichinella deve essere sospettata in pazienti con edema periorbitale, miosite ed eosinofilia. In particolar modo nei soggetti che riferiscono assunzione di carne non adeguatamente cotta, specialmente se di maiale o in casi di assunzione del medesimo cibo da parte di persone sintomatiche.
Che cos’è la Trichinella
La trichinellosi, infezione trasmissibile dagli animali all’uomo, è comune in tutto il mondo, la prevalenza non è attualmente stimata, ma si considera la presenza di un numero significativo di casi non riportati, poiché non diagnosticati.
Esistono 9 specie di Trichinella ed almeno 12 genotipi, la differenza si basa sulla capacità o meno di incistarsi nei tessuti muscolari dell’ospite. Possono essere infettati mammiferi, uccelli e rettili.
Tutte le specie e genotipi possono infettare l’uomo; 7 sono le specie maggiormente implicate:
- Trichinella spiralis
- Trichinella nativa
- Trichinella nelsoni
- Trichinellaa britovi
- Trichinella pseudospiralis
- Trichinella murelli
- Trichinella papuae
Come si trasmette l’infezione da Trichinella
I bovini essendo erbivori generalmente non vengono infettati, ma la loro carne potrebbe venire contaminata dalla Trichinella larvae durante il processo di lavorazione della carne di maiale. Tale fenomeno potrebbe verificarsi anche per la carne di cavallo.
Ciclo vitale della Trichinella
Il ciclo vitale della Trichinella prevede due fasi: un ciclo domestico e uno silvestre.
Il ciclo domestico, che coinvolge anche l’uomo, interessa prevalentemente i maiali, che cibandosi di alimenti contenenti prodotti di macellazione infestati o di animali del ciclo silvestre contenenti larve possono poi trasmettere il parassita all'uomo quando questo ne consuma le carni poco cotte o crude.
Il ciclo silvestre, invece, interessa una gamma più ampia di animali carnivori selvatici (volpi, cinghiali selvatici, orsi, alci).
Cause di trichinellosi
La trichinellosi è causata dall’ingestione di carne non adeguatamente cotta contenente delle larve incistate di trichinella provenienti da un animale domestico o selvatico.
La causa più frequente di infezione è data dalla trichinella spiralis, che viene acquisita con il consumo di carne di maiale non sufficientemente cotta.
Le larve vengono rilasciate ed attivate dopo l’esposizione ai succhi gastrici e alla pepsina. Successivamente invadono la mucosa dell’intestino dove si sviluppano i vermi adulti (le femmine hanno una lunghezza di circa 2,2 mm, i maschi di 1,2 mm).
Il ciclo vitale dura circa 4 settimane; dopo una settimana le femmine rilasciano a loro volta le larve che migrano poi nei muscoli striati dove si incistano.
Decorso clinico dell’infezione
La severità dell’infezione è strettamente correlata al numero di larve ingerite, anche l’esposizione a poche larve può essere fonte di infezione. Il periodo di incubazione varia dai 7 ai 30 giorni e dallo stato del sistema immunitario dell’ospite.
Nei casi di infezione più grave si osservano due stadi clinici:
- Lo stadio intestinale che si verifica dal secondo al settimo giorno dall’ingestione dove le larve vengono liberate al di fuori della carne ingerita poiché entrate in contatto con i succhi gastrici. Le larve successivamente maturano nell’intestino, le femmine fecondate rilasciano poi a loro volta nuove larve dopo circa una settimana dall’ingestione e l’infezione può così continuare per 5 settimane. Questa fase può non dare sintomi oppure arrecare dolore addominale, nausea, vomito e diarrea
- La fase muscolare si sviluppa dopo circa una settimana dall’ingestione e rappresenta il periodo dove le larve mature si disseminano nel circolo ematico ed entrano nei tessuti muscolari
Segni e sintomi di trichinellosi
Le principali manifestazioni cliniche avvengono durante la fase di infezione muscolare. All’ingresso nel muscolo scheletrico le larve inducono dolore muscolare, indolenzimento, stanchezza, gonfiore.
Il dolore può essere forte a tal punto da indurre importanti limitazioni nel movimento. Altre manifestazioni cliniche possono essere emorragie sottoungueali, congiuntivali, a livello della retina, edema periorbitale, disturbi visivi e dolore oculare.
Le manifestazioni meno frequenti sono: rash cutanei, mal di testa, tosse, dispnea e disfagia.
Esami di laboratorio
Durante la prima fase intestinale è possibile non verificare delle anomalie a livello ematochimico. La leucocitosi ed eosinofilia si sviluppano invece durante la seconda settimana nella fase muscolare.
L’infezione da Trichinella deve essere sospettata in pazienti con edema periorbitale, miosite ed eosinofilia. In particolar modo nei soggetti che riferiscono assunzione di carne non adeguatamente cotta, specialmente se di maiale o in casi di assunzione del medesimo cibo da parte di persone sintomatiche.
La diagnosi può essere sierologica, talvolta può rendersi necessaria anche l’esecuzione di una biopsia muscolare. Le infezioni più gravi possono coinvolgere il cuore, il sistema nervoso centrale, i reni e i polmoni.
Come si tratta la trichinellosi
Per le forme lievi di infezioniegeneralmente sono sufficienti dei farmaci per alleviare i sintomi come il dolore. Nella gestione delle forme più gravi e con coinvolgimento sistemico è previsto invece l’impiego di terapia antiparassitaria con farmaci come il mebendazolo, albendazolo e terapia cortisonica.
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