Per allergie respiratorie si intendono reazioni anomale da parte del sistema immunitario in risposta al contatto di un allergene con l’apparato respiratorio. Le allergie respiratorie più comuni sono sicuramente la rinite allergica (nota anche come febbre da fieno) e l’asma.
Cosa sono le allergie
Le allergie rappresentano reazioni specifiche del sistema immunitario in risposta all’esposizione dell’organismo umano a sostanze estranee, in seguito al contatto diretto o indiretto, all’ingestione o alla inalazione delle stesse. Reazioni allergiche possono manifestarsi anche in seguito alla puntura/morso di insetto.
Le sostanze che determinano una reazione allergica sono definite allergeni. Questi sono normalmente innocui e tendono a scatenare una risposta immunitaria locale o sistemica in un breve lasso di tempo nei soggetti sensibili.
Dal punto di vista epidemiologico le allergie sono particolarmente diffuse; è infatti stimato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che circa una persona su quattro manifesti un’allergia nel corso della propria esistenza, con numeri in costante aumento in tutti i paesi industrializzati.
Le allergie possono inficiare sulla qualità di vita delle persone tuttavia, la maggioranza di esse ha un peso specifico moderato e può essere agevolmente controllata dal punto di vista sanitario.
Non è del tutto chiara la motivazione scientifica per la quale si sviluppino le allergie, la tesi più avvalorata considera la familiarità e la predisposizione genetica dell’individuo oltre alla più che determinante componente ambientale, difatti l’esposizione nel tempo a sostanze irritanti quali fumo da sigaretta e inquinamento favorisce la sensibilizzazione allergica.
Allergie respiratorie: considerazioni generali
Per allergie respiratorie si intendono reazioni anomale da parte del sistema immunitario in risposta al contatto di un allergene con l’apparato respiratorio.
Gli allergeni inalanti più comuni sono:
- Pollini di piante erbacee e alberi (graminacee, parietaria, ambrosia e betulle, cipresso, mimosa, ulivo e quercia)
- Muffe
- Acari della polvere
- Peli di animali (cane, gatto)
In Italia le allergie respiratorie colpiscono in totale circa 20 milioni di individui, di cui più di 1 milione sono bambini. Le allergie respiratorie sono più diffuse nelle aree urbane rispetto a quelle agricole, anche per via del fatto che nelle prime gli alberi più frequentemente piantati sono maschi (per scoraggiare la produzione di frutti che per la maggior parte si trasformerebbero in rifiuti da smaltire) e che favoriscono di conseguenza una massiccia circolazione di pollini.
Anche il mese di nascita pare avere un ruolo determinante: gli individui nati in primavera hanno una maggiore predisposizione all’allergia ai pollini per via della prematura esposizione all’allergene.
Caratteristiche peculiari delle allergie respiratorie sono la specificità e la velocità
- Specificità: la reazione allergica come tale si manifesta solo in presenza di una sostanza ben precisa, quella contro cui è diretto l’anticorpo
- Velocità: le reazioni allergiche sono quasi istantanee, intercorrono mediamente 15 minuti dal contatto con l’allergene alla manifestazione dei primi sintomi
Le allergie sono determinate da un meccanismo che coinvolge gli anticorpi e le immunoglobuline E, che vanno a legarsi agli allergeni e ai recettori su mastociti e basofili determinando la produzione di istamina e altre sostanze chimiche che favoriscono la risposta infiammatoria.
Le principali allergie respiratorie
Le allergie respiratorie più comuni sono sicuramente la rinite allergica (nota anche come febbre da fieno) e l’asma.
Rinite allergica
La rinite allergica è una reazione infiammatoria che coinvolge prevalentemente la mucosa nasale e la congiuntiva (sottile membrana che riveste internamente la palpebra e copre la sclera dell’occhio).
Si sviluppa in seguito a contatto con allergeni quali muffe, peli di animali, polvere, pollini e conduce a disturbi molto simili al cosiddetto raffreddore, per cui nei soggetti affetti si verificheranno:
- Iper produzione di muco
- Congestione nasale
- Starnuti
- Prurito
La rinite allergica può quindi condurre ad un quadro di irritazione oculare in cui il paziente manifesterà segni e sintomi correlati allo stato infiammatorio:
- Gonfiore
- Bruciore
- Prurito
- Ipersensibilità alla luce
- Lacrimazione
- Arrossamento
La diagnosi è effettuata dal medico dietro valutazione dei segni e sintomi precedentemente elencati a cui può seguire la prescrizione di test allergologici per una più chiara individuazione della causa scatenante.
La rinite allergica è curata attraverso la somministrazione di farmaci antistaminici e/o corticosteroidi in diverse formulazioni (es. spray e colliri) a cui può essere associato il lavaggio delle mucose con soluzione fisiologica o preparati specifici per l’allontanamento delle sostanze irritanti. Nei casi più gravi la rinite allergica può condurre a complicazioni quali: polipi nasali, otite, sinusite.
Asma
L’asma è una patologia su base allergica, fra le più comuni del pianeta, caratterizzata dall’ ostruzione, prevalentemente reversibile, delle vie respiratorie. È causata dalla presenza di allergeni capaci di determinare l’infiammazione dell’albero bronchiale.
L’infiammazione contribuisce al restringimento delle vie aeree e ad una eccessiva produzione di muco generando condizioni, di gravità variabile, quali:
- Dispnea
- Respiro sibilante
- Rantoli
- Tosse
- Dolore toracico
- Disturbi del sonno
Si tratta di una malattia piuttosto complessa in cui l’infiammazione dell’albero bronchiale determina delle crisi respiratorie - i cosiddetti “attacchi d’asma” - a gravità variabile, che peggiorano l’attività respiratoria, e che, se non trattate adeguatamente, possono essere addirittura fatali per i soggetti che ne sono colpiti.
Fra le principali cause di asma rientrano il fumo di sigaretta e l’inquinamento ambientale, ma anche il contatto con muffe, insetti, peli di animali, alti tassi di umidità nell’aria, basso peso alla nascita e infezioni polmonari precoci. Oltre a questi elementi, anche fattori quali livello nutrizionale, condizioni igieniche ed economiche, sono corresponsabili della malattia.
La diagnosi di asma è tutt’altro che semplice, soprattutto nei bambini. Il medico oltre alla valutazione di segni e sintomi si concentrerà sulla valutazione dei test di funzionalità polmonare, come la spirometria, fondamentali nell’approccio diagnostico. È basilare che la malattia venga diagnosticata quanto più precocemente possibile per evitare i danni da infiammazione cronica.
L’approccio terapeutico è differente a seconda della severità dei sintomi, dell’età del paziente e dalla presenza di patologie associate, ma non può prescindere, in ogni caso, dalla riduzione dell’esposizione ai fattori scatenanti.
La terapia più comunemente impiegata prevede, per il controllo della sintomatologia, l’uso di broncodilatatori e corticosteroidi nebulizzati attraverso erogatori per via inalatoria, ma è utile specificare che, attualmente, non esiste alcun trattamento risolutivo.
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