Rossella Lupi, 22 anni, al centro di un progetto del Sant'Orsola che studia gli effetti della musica sui malati.
Alla musica da sempre e dai popoli di tutto il mondo è stato attribuito più di un potere curativo, per l'anima, la mente e il corpo di chi sta male. Da Bologna arriva il primo studio sulla musiva live durante l'emodialisi. Tra i protagonisti della indagine Rossella Lupi, Studentessa Infermiera presso l'Università di Bologna.
Lo studio scientifico è stato approvato dal Comitato bioetico del Policlinico Sant'Orsola. Si tratta di una ricerca insolita che punta a l'impatto della musicoterapia sulle persone che stanno male.
Nel nostro caso specifico, durante le sedute di dialisi, Rossella - come racconta oggi il quotidiano Repubblica - si avvicina a ogni paziente selezionato per lo studio e canta una canzone.
Lo studio è preparato a casa: si tratta di un lungo elenco di brani e artisti. Si va da Adriano Celentano a Gianni Morandi, da Lucio Dalla a Giorgia, De Andrè, Mengoni, Aerosmith, John Lennon.
"All'inizio molti erano timidi, poi ho visto un cambiamento in loro, nello sguardo, nell'umore. Alcuni piangono, altri cantano assieme a me. C'è chi mi ha dato i compiti per casa: ho dovuto imparare una canzone in tedesco e una in albanese" - ha spiegato Rossella al giornale.
Alcuni colleghi infermieri hanno annuito ricordando che "questa esperienza ha fatto bene anche a noi".
L'Università degli Studi di Bologna e il Policlinico emiliano ricordano all'unisono che si tratta del primo studio esplorativo a livello internazionale sugli effetti della musica live sui pazienti sottoposti a emodialisi.
L’equipe scientifica di questo studio è formata dallo sperimentatore responsabile, Gaetano La Manna dell’Università di Bologna, in collaborazione con Francesco Burrai, autore del protocollo di ricerca.
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