Rispondere, tanto in sicurezza quanto in qualità, alla complessità dei bisogni di salute delle persone assistite a livello ospedaliero, assicurando un rapporto infermiere/paziente congruo alla complessità assistenziale. Insomma, garantire staffing sicuri. È intorno a questi concetti che ruota l'intervista alla Prof.ssa Anne Marie Rafferty a cura della società scientifica Sigma Italia Alpha Alpha Beta (venerdì 18 giugno 2021).
Sigma Italia Alpha Alpha Beta intervista Anne Marie Rafferty
Aumentare la sicurezza nelle cure dei pazienti (riducendo gli esiti negativi rilevanti), ridurre il fenomeno delle cure infermieristiche mancate, incrementare la sicurezza dei professionisti infermieri e il benessere organizzativo. Questi sono i principali obiettivi dietro all'implementazione di staffing sicuri. Si parla di rapporto infermiere/paziente per intendere quanti pazienti può assistere al meglio ogni infermiere nel suo turno di lavoro.
La riduzione del numero di pazienti dei quali gli infermieri sono tenuti a prendersi cura durante i loro turni fornisce una vasta gamma di benefici sia per gli infermieri che per i pazienti. Al momento attuale, i tagli delle assunzioni per ridurre i costi comporta spesso un rapporto infermiere/paziente non sicuro per i pazienti. E questo non solo in Italia.
A restituire una fotografia di quanto accade nel Regno Unito, nell'ambito del format “Focus on Nursing”, Alpha Alpha Beta Chapter di Sigma International - società scientifica onorifica internazionale di Scienze Infermieristiche - è stata Anne Marie Rafferty (Deputy Director, NIHR Health & Social Care Workforce Research Unit). L'intervista ha rappresentato un'occasione anche per fare un focus su quanto accaduto - e quanto abbiamo appreso - con la pandemia Covid-19.
Quali sono segni tangibili necessari e non più rimandabili che gli infermieri attendono e che attestano il riconoscimento del ruolo del nursing nei sistemi sanitari?
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