Il burnout degli infermieri è associato a più cadute dei pazienti, infezioni correlate all'assistenza sanitaria ed errori di medicazione, indipendentemente dall'età, genere, contesto geografico ed esperienza lavorativa dei professionisti. È il risultato di una revisione sistematica e di una meta-analisi di 85 studi, pubblicati dal 1994, che hanno coinvolto 288mila infermieri di 32 Paesi.
Infermieri in burnout: diminuiscono qualità dell'assistenza e sicurezza
Secondo i ricercatori il burnout può quindi comportare una significativa riduzione della qualità dell'assistenza sanitaria ed un peggioramento della sicurezza dei pazienti.
Dall'indagine emerge inoltre che per gli infermieri che sperimentavano il burnout erano più basse anche le valutazioni della soddisfazione dei pazienti.
È stato dimostrato che, separati dallo stress occupazionale o dalla stanchezza generale, due sintomi del burnout - quali l'esaurimento emotivo e i sentimenti di distacco - hanno una più forte influenza negativa sulla sicurezza del paziente.
Un altro caratteristico segno di burnout, il ridotto senso di realizzazione personale, risulta invece avere un effetto minore su tale sicurezza. I ricercatori evidenziano che l'associazione tra queste tre dimensioni e la sicurezza è rimasta persistente nel tempo, ma il loro effetto sulla qualità dell'assistenza risulta peggiorato negli ultimi tre decenni, anche dopo aver escluso gli studi pubblicati sulla scia della pandemia di Covid-19.
I ricercatori notano infine che la maggior parte degli sforzi per mitigare il burnout da parte delle organizzazioni sanitarie si concentrano sulla gestione dello stress a livello individuale piuttosto che su interventi per ridurre lo stress e il burnout sul posto di lavoro.
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