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Forum Risk Management. Competenze infermieristiche avanzate, precariato e disoccupazione infermieristica

di Redazione

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AREZZO. Con questi temi Nursind saluta con soddisfazione l’esito della discussione dell’ultima giornata del Forum di Arezzo, dove l’On. Paolo Fadda ha anticipato i contenuti dell’incontro di martedì prossimo presso il ministero sulla bozza di DPCM per la stabilizzazione dei precari in sanità.

Accogliendo le richieste avanzate dai sindacati – compreso Nursind - e promuovendo un nuovo sistema di relazioni sindacali definito dallo stesso sottosegretario “atipico” rispetto al passato perché all’insegna di una maggiore e più ampia partecipazione e trasparenza negli atti da emanare, il ministero della salute emanerà a breve un DPCM per la stabilizzazione del personale che lavora presso gli enti del SSN. Tale decreto riguarderà quei lavoratori con contratti atipici (anche i co.co.co.) che negli ultimi 5 anni hanno, anche non consecutivamente, realizzato almeno 3 anni di servizio.

 

Chi è già in graduatoria di concorso potrà accedere all’assunzione senza espletarne uno nuovo e potrà essere stabilizzato a tempo pieno a non più a part time come previsto dalla precedente bozza.

 

Il 3 dicembre si definiranno i dettagli nel testo che dovrebbe essere definitivo. Ulteriore importante atto - una direttiva ministeriale alle regioni - per evitare la chiusura e la sospensione dei servizi è la proroga fino al 31.12.2016 dei precari il cui contratto scade il 31.12.2013. Durante questo periodo si dovranno trovare gli strumenti per realizzare le stabilizzazioni. Nel suo intervento il segretario nazionale Andrea Bottega ha voluto tuttavia sottolineare due elementi di preoccupazione da parte del sindacato infermieristico Nursind: la disoccupazione infermieristica giovanile che sta raggiungendo numeri importanti ed è paradossale a fronte dei dati OCSE che stimano una carenza di infermieri in Italia pari a 60.000 unità e la determinazione nel Patto per la Salute degli standard assistenziali per le degenze ospedaliere che rischiano di provocare squilibri nella garanzia di un’assistenza infermieristica sicura e di qualità.

 

Su questi due temi si è chiesta la condivisione di possibili soluzioni con il ministero. Durante la sessione mattutina si è anche discusso di competenze infermieristiche avanzate e del documento definito con le organizzazioni sindacali al tavolo ministeriale e in attesa della firma del Ministro da quasi un anno.

 

Nursind ha in queste settimane avuto contatti e rassicurazioni positive da diversi soggetti intervenuti in questi ultimi giorni che ci fanno ben sperare in una firma a breve. Diversamente, come dichiarato da Salvatore Vaccaro, membro del direttivo nazionale Nursind, inviteremo gli infermieri che rappresentiamo e che quotidianamente sono già impegnati in un’organizzazione che richiede tali competenze a fare un passo indietro pur sapendo che ciò comporterà grande disagio per l’organizzazione e per i cittadini.

 

Del resto o si è convinti che lavorare dentro un sistema complesso come quello sanitario richieda una sinergia multiprofessionale oppure se i medici pensano di essere gli unici professionisti in grado di dare tutte le risposte a qualsiasi bisogno di salute dei cittadini si mettano in prima fila nei servizi come nei reparti e nella domiciliarità e se di rispondere dell’operato degli infermieri è giusto che si prenda una laurea in infermieristica e che ciò che c’è da fare se lo faccia in prima persona.

 

Al ministero e alle regioni – promotrici di tale documento - chiediamo di rendere chiara la loro posizione a tutela degli operatori che ogni giorno rispondono ai bisogni dei cittadini nei servizi organizzati dagli enti pubblici.

 

La visione gerarchica e monoprofessionale espressa dall’ordine dei medici in sede di convegno stride, a nostro parere, con la comune volontà di mettere al centro dell’attenzione del servizio sanitario nazionale i bisogni del cittadino organizzando i servizi in modo tale da definire per ciascuno di essi i percorsi e i professionisti responsabili della risposta più appropriata e più efficace, economica e tempestiva nel reciproco rispetto delle autonomie di tutte le pr ofessioni sanitarie e collaborando in un’ottica multiprofessionale di comune crescita e sviluppo.

COMUNICATO STAMPA

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