RIMINI. La vignetta a corredo dell'articolo ci dice che ognuno di noi, a prescindere dal ruolo e in egual misura, ogni giorno da il proprio contributo lavorativo. Poi mi imbatto nella lettura di un comunicato e penso : ci risiamo! Ogni qual volta per la Professione Infermieristica c'è la possibilità di una svolta, di un passo in avanti nell'essere più autonomi o comunque di riuscire ad essere maggiormente integrati con la professione medica, ecco che proprio da questi ultimi si alza un muro di veti e un mare di polemiche.
E' di oggi un comunicato stampa dell'Anaao Assomed, il sindacato dei medici dirigenti, contro alcuni aspetti della riforma delle Professioni Sanitarie.
Nella nota si critica fortemente la bozza di accordo approvata nella Conferenza Stato Regioni del 7 Febbraio scorso. Bozza che prevede l'attribuzione di alcune competenze mediche agli infermieri. Cosa resa possibile dalla nuova figura che sarà quella dell'Infermiere Specialista. Addirittura viene data colpa ad alcuni Assessori di non voler prendere la paternità di tale provvedimento, come se fossimo una categoria da cui tutti fuggono perchè non considerati all'altezza.
Altra gravissima accusa viene fatta quando si ipotizza un colpo di mano, una scorciatoia legislativa che potrà portare solo a minare gli equilibri e i rapporti tra le due categorie. Forse non è andato giù il fatto che by-passando la lunga strada legislativa, loro non possono mettersi di traverso?
Viene anche scritto, in modo velato ma non per questo meno grave, il "sapore elettorale" di tutta questa storia. Chiare le allusioni alla candidatura della presidente dell'Ipasvi Annalisa Silvestro?
Ricordiamo tutti quando la Regione Toscana sperimentò il "see&treat". Era un progetto che prevedeva che degli Infermieri, formati da un corso di 180 ore, potessero affrontare dei problemi clinici minori senza l'intervento di un medico. Quali? Piccole ferite da taglio, abrasioni, contusioni, congiuntiviti, punture di insetti, morsicature di animali, piccole ustioni. Ricordiamo altrettanto bene le polemiche sollevate da molti membri dell'Ordine dei Medici.
Alla luce di tali reazioni le riflessioni che vengono fatte sono tante.
Possibile che si faccia fatica ad accettare la crescita della nostra professione con atteggiamenti da casta che mirano solo all'obiettivo personale e non a quello della comunità? Si riuscirà mai, sempre per il bene della comunità, a raggiungere nei nostri nosocomi un lavoro di equipe ben integrato tra le varie professioni? Riusciranno mai le capacità personali e professionali ad emergere, indipendentemente se sei un medico, un'infermiere o un Oss? Capiranno mai i Medici che la loro professione è si importantissima ma al tempo stesso la nostra non ha un minor valore?
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