ROMA. Nel corso degli anni si è assistita ad una vera e propria rivoluzione dell’assetto sia istituzionale che concettuale della sanità moderna. In particolare la figura infermieristica è cambiata radicalmente rispetto a quella degli anni passati, infatti si è passati da “meri esecutori di ordini medici“ a professionisti della salute, capaci di prendere decisioni e affermare un proprio bagaglio di conoscenze teoriche pratiche di assoluta rilevanza. Oggi l’infermiere con il Patto infermiere cittadino, si impegna ad assolvere ad una serie di impegni etici e assistenziali, demarcando i suoi più solidi valori nel codice deontologico.
L’abolizione del mansionario è stata una grande conquista da parte del personale infermieristico perché a mio parere ha permesso che i vecchi schemi mentali potessero ancora di più ostacolare il crescere infermieristico.
Oggi l’infermiere, diventato professionista a tutti gli effetti, è diventato responsabile sia civilmente che penalmente di tutte le pratiche clinico assistenziali, spazzando via la consuetudine che “tanto se sbaglio ne risponde il medico”. A mio parere l’essere stati riconosciuti come una categoria a rischio sia penale che civile ha aperto ancor di più gli occhi ad una professione che fino a poco tempo fa era accecata dal fare le cose , senza saperne il motivo. Oggi l’infermiere deve affrontare diverse sfide che lo pongono alla ribalta della scena sanitaria , e la formazione continua deve essere sempre al centro di tutto e deve guidare la pratica di tutti i professionisti, perché non c’è buona assistenza se non c’è aggiornamento.
L’infermiere moderno a mio avviso non deve semplicemente eseguire gli ordini del medico, ma collaborare con esso e con tutto lo staff nella risoluzione di un quesito clinico, confidando nel lavoro di equipe e non del singolo come mezzo per arrivare ad una diagnosi
L’epoca in cui viviamo ha spinto l’infermiere a doversi specializzare in ambiti sempre più specifici e con sempre più responsabilità ; nasce allora la figura dell’infermiere stomoterapista, l’infermiere coordinatore, l’infermiere insegnante, l'infermiere di anastesia e rianimazione, l’infermiere forense, l’infermiere ferrista.
A mio parere la nostra professione potrà crescere solo se tutti noi riusciremo a essere consapevoli che le nostre potenzialità e competenze sono di gran lunga superiori a quello che a volte mettiamo in atto.
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