La massima autorità europea in tema di rianimazione cardiopolmonare, ovvero ERC (European Resuscitation Council) ha presentato le linee guida 2021 inerenti questa tematica, le quali vanno a toccare tutti gli aspetti della rianimazione cardiopolmonare.
Messaggi chiave
- Il clampaggio ritardato del cordone può ottimizzare le condizioni, specialmente nel neonato prematuro
- Un’efficace cura termica è vitale, motivo per il quale è fondamentale asciugare e stimolare
- Valutare la respirazione e la frequenza cardiaca: una frequenza cardiaca accelerata indica un’ossigenazione adeguata
- Semplici passaggi per supportare le vie aeree e la respirazione sono in grado di garantire la gestione della maggior parte dei problemi
- Le compressioni toraciche vanno iniziate solo una volta stabilita una ventilazione efficace e se la frequenza cardiaca rimane molto lenta
Evidenze e raccomandazioni chiave
Il clampaggio ritardato del cordone migliora la sopravvivenza e la stabilità ematologica e circolatoria soprattutto nei neonati prematuri. Per questo motivo se non è necessaria la rianimazione si consiglia di ritardare il clampaggio del cordone per almeno 60 secondi e idealmente fino a quando non è iniziata la respirazione. Laddove non sia possibile ritardare il clampaggio del cordone ombelicale, deve essere presa in considerazione la mungitura del cordone, ma solo nei bambini di età di gestazione > 28 settimane.
In riferimento alle cure termiche, la mortalità e la morbilità aumentano se i bambini si raffreddano e la stimolazione migliora lo sforzo respiratorio e la saturazione di ossigeno. Nei neonati pretermine o tardivi bisogna procedere con la seguente sequenza: asciugare, avvolgere, tenere al caldo e mettere la pelle contro la pelle della madre.
Nei neonati con età gestazionale < 32 settimane, dopo il parto vanno posizionati in un involucro di plastica o in un sacchetto, utilizzando calore radiante. Tutte queste manovre devono mirare a una temperatura di 36,5 - 37,5°C e la stimolazione delicata ripetuta va utilizzata per favorire la respirazione.
Per quanto riguarda la valutazione della frequenza respiratoria e di quella cardiaca, l’apnea o il respiro agonico indicano una respirazione inadeguata e la frequenza cardiaca è il miglior indicatore di ossigenazione. L’ossimetria in associazione o meno con il monitoraggio ECG fornisce informazioni affidabili su frequenza cardiaca e ossigenazione.
Per questi motivi è necessario iniziare col supporto respiratorio se la respirazione è inadeguata e va utilizzato sempre il monitoraggio della frequenza cardiaca e della SpO2 per ottenere informazioni continue, rivalutando frequentemente la frequenza cardiaca, il movimento del torace e la respirazione per eventualmente guidare gli interventi correttivi. Il valore target per la frequenza cardiaca è che sia > 100/min, mentre la saturazione deve essere > 85% a 5 minuti e > 90% a 10 minuti. Se necessario, la richiesta di aiuto deve essere anticipata.
Rispetto al supporto delle vie aeree e respiratorio, la maggior parte dei bambini che ricevono aiuto richiedono solamente un supporto delle vie aeree o respiratorio, mentre la maggior parte dei neonati pretermine richiedono solamente aria. La corretta posizione delle vie aeree è più importante che eliminare l’ostruzione fisica e la CPAP può aiutare la respirazione pretermine.
Alla luce di ciò, la testa va tenuta in posizione neutra con sollevamento della mascella e la CPAP va considerata se il neonato pretermine respira. Se invece non respira efficacemente, vanno somministrate 5 insufflazioni con maschera: fino a 2-3 secondi con 30 cm H2O (Se non avviene nessun aumento della frequenza cardiaca o nessun movimento del torace, è necessario inizialmente controllare la tenuta della maschera, la posizione della testa e della mascella; successivamente vanno considerate altre manovre quali la tecnica a 2 persone, l’aspirazione, l’adozione di una maschera laringea o di un tubo tracheale e/o il graduale aumento della pressione di gonfiaggio.
A questo punto va ripetuta l’insufflazione e, se efficace, una volta raggiunto il movimento del torace ventilare per 30 minuti.Per quanto concerne le compressioni toraciche, esse sono efficaci solamente dopo che i polmoni sono stati areati e successivamente alla stabilizzazione di una ventilazione efficace. Durante la rianimazione, i farmaci devono essere somministrati centralmente (vena ombelicale o intraossea). Per questi motivi se nonostante 30 secondi di ventilazione effettiva la frequenza cardiaca rimane molto lenta/assente è necessario iniziare le compressioni toraciche con un rapporto di 3 compressioni e una ventilazione, alla velocità di 30 cicli/minuto, aumentando inoltre la FiO2 al 100%.
La frequenza cardiaca va controllata ogni 30 secondi e le compressioni toraciche vanno continuate se la bradicardia permane. Se possibile e non già fatto altrimenti il neonato va intubato, considerando anche una maschera laringea. Infine, va garantito un accesso vascolare sicuro (vena ombelicale/intraossea) per la somministrazione di farmaci quali adrenalina, liquidi e glucosio.
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