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RCP

Supporto vitale neonatale

di Giacomo Sebastiano Canova

La massima autorità europea in tema di rianimazione cardiopolmonare, ovvero ERC (European Resuscitation Council) ha presentato le linee guida 2021 inerenti questa tematica, le quali vanno a toccare tutti gli aspetti della rianimazione cardiopolmonare.

Messaggi chiave

  1. Il clampaggio ritardato del cordone può ottimizzare le condizioni, specialmente nel neonato prematuro
  2. Un’efficace cura termica è vitale, motivo per il quale è fondamentale asciugare e stimolare
  3. Valutare la respirazione e la frequenza cardiaca: una frequenza cardiaca accelerata indica un’ossigenazione adeguata
  4. Semplici passaggi per supportare le vie aeree e la respirazione sono in grado di garantire la gestione della maggior parte dei problemi
  5. Le compressioni toraciche vanno iniziate solo una volta stabilita una ventilazione efficace e se la frequenza cardiaca rimane molto lenta

Evidenze e raccomandazioni chiave

Il clampaggio ritardato del cordone migliora la sopravvivenza e la stabilità ematologica e circolatoria soprattutto nei neonati prematuri. Per questo motivo se non è necessaria la rianimazione si consiglia di ritardare il clampaggio del cordone per almeno 60 secondi e idealmente fino a quando non è iniziata la respirazione. Laddove non sia possibile ritardare il clampaggio del cordone ombelicale, deve essere presa in considerazione la mungitura del cordone, ma solo nei bambini di età di gestazione > 28 settimane.

In riferimento alle cure termiche, la mortalità e la morbilità aumentano se i bambini si raffreddano e la stimolazione migliora lo sforzo respiratorio e la saturazione di ossigeno. Nei neonati pretermine o tardivi bisogna procedere con la seguente sequenza: asciugare, avvolgere, tenere al caldo e mettere la pelle contro la pelle della madre.

Nei neonati con età gestazionale < 32 settimane, dopo il parto vanno posizionati in un involucro di plastica o in un sacchetto, utilizzando calore radiante. Tutte queste manovre devono mirare a una temperatura di 36,5 - 37,5°C e la stimolazione delicata ripetuta va utilizzata per favorire la respirazione.

Per quanto riguarda la valutazione della frequenza respiratoria e di quella cardiaca, l’apnea o il respiro agonico indicano una respirazione inadeguata e la frequenza cardiaca è il miglior indicatore di ossigenazione. L’ossimetria in associazione o meno con il monitoraggio ECG fornisce informazioni affidabili su frequenza cardiaca e ossigenazione.

Per questi motivi è necessario iniziare col supporto respiratorio se la respirazione è inadeguata e va utilizzato sempre il monitoraggio della frequenza cardiaca e della SpO2 per ottenere informazioni continue, rivalutando frequentemente la frequenza cardiaca, il movimento del torace e la respirazione per eventualmente guidare gli interventi correttivi. Il valore target per la frequenza cardiaca è che sia > 100/min, mentre la saturazione deve essere > 85% a 5 minuti e > 90% a 10 minuti. Se necessario, la richiesta di aiuto deve essere anticipata.

Rispetto al supporto delle vie aeree e respiratorio, la maggior parte dei bambini che ricevono aiuto richiedono solamente un supporto delle vie aeree o respiratorio, mentre la maggior parte dei neonati pretermine richiedono solamente aria. La corretta posizione delle vie aeree è più importante che eliminare l’ostruzione fisica e la CPAP può aiutare la respirazione pretermine.

Alla luce di ciò, la testa va tenuta in posizione neutra con sollevamento della mascella e la CPAP va considerata se il neonato pretermine respira. Se invece non respira efficacemente, vanno somministrate 5 insufflazioni con maschera: fino a 2-3 secondi con 30 cm H2O (Se non avviene nessun aumento della frequenza cardiaca o nessun movimento del torace, è necessario inizialmente controllare la tenuta della maschera, la posizione della testa e della mascella; successivamente vanno considerate altre manovre quali la tecnica a 2 persone, l’aspirazione, l’adozione di una maschera laringea o di un tubo tracheale e/o il graduale aumento della pressione di gonfiaggio.

A questo punto va ripetuta l’insufflazione e, se efficace, una volta raggiunto il movimento del torace ventilare per 30 minuti.Per quanto concerne le compressioni toraciche, esse sono efficaci solamente dopo che i polmoni sono stati areati e successivamente alla stabilizzazione di una ventilazione efficace. Durante la rianimazione, i farmaci devono essere somministrati centralmente (vena ombelicale o intraossea). Per questi motivi se nonostante 30 secondi di ventilazione effettiva la frequenza cardiaca rimane molto lenta/assente è necessario iniziare le compressioni toraciche con un rapporto di 3 compressioni e una ventilazione, alla velocità di 30 cicli/minuto, aumentando inoltre la FiO2 al 100%.

La frequenza cardiaca va controllata ogni 30 secondi e le compressioni toraciche vanno continuate se la bradicardia permane. Se possibile e non già fatto altrimenti il neonato va intubato, considerando anche una maschera laringea. Infine, va garantito un accesso vascolare sicuro (vena ombelicale/intraossea) per la somministrazione di farmaci quali adrenalina, liquidi e glucosio.

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