Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, i fatti contestati all’operatore socio sanitario sarebbero accaduti il 29 luglio, quando la vittima, una 45enne, si era recata all’ospedale “Giuseppe Castelli” di Verbania per una visita a causa di lievi disturbi a seguito di un intervento chirurgico. In attesa presso l’area Triage del Pronto soccorso, sarebbe stata avvicinata dall’Oss (ora ai domiciliari) che, con un escamotage, l’avrebbe indotta a seguirlo per poi molestarla sessualmente.
Paziente molestata sessualmente da un Oss
L’arresto è stato compiuto poche ore fa dai carabinieri di Stresa, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Verbania su richiesta della locale Procura della Repubblica. A finire in manette, un operatore socio sanitario di 27 anni. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine. Stando a quanto ricostruito dai militari dell’Arma, i fatti contestati all’Oss sarebbero avvenuti il 29 luglio scorso, quando la vittima, una donna di 45 anni, si è recata all’ospedale di Verbania per una visita, a causa di leggeri disturbi a seguito di un intervento chirurgico.
La donna, mentre si trovava all’interno dell’area Triage del Pronto soccorso in attesa di essere visitata, sarebbe stata avvicinata dall’operatore socio sanitario, che avrebbe sostenuto di essere stato incaricato di prestarle assistenza in attesa della visita medica. A questo punto, riferiscono i carabinieri, l’Oss – abusando del proprio ruolo professionale nonché dello stato d’ansia in cui si trovava la vittima – l’avrebbe molestata sessualmente, costringendola a svestirsi e palpeggiandola.
In particolare l’operatore socio sanitario ha negato alla donna il permesso di recarsi in bagno, facendola svestire davanti a lui e facendole utilizzare la padella che lui stesso ha voluto posizionare. Quindi, con il pretesto di aiutarla, l’avrebbe palpeggiata ripetutamente. Successivamente l’Oss ha acconsentito che la donna andasse in bagno, ma è entrato più volte con la scusa di capire se la paziente stava bene e poi l’avrebbe nuovamente palpeggiata con il giustificazione di verificare se fosse accuratamente pulita per la visita medica.
In principio la donna, complice anche l’ansia, si è fidata dell’uomo. Poi ha iniziato a dubitare. Gli stessi militari riferiscono ancora che «benché trovasse la cosa singolare la donna, fidandosi di lui, in un primo momento ha lasciato fare ma subito dopo, quando l’Oss le ha chiesto se fosse fidanzata, ha subito compreso di trovarsi in una situazione anomala».
Dunque, conclusa la visita medica, si è subito recata presso la stazione dei carabinieri di Stresa per presentare denuncia di quanto accaduto. Le indagini, avviate subito, hanno consentito ai militari dell’Arma di raccogliere in poco tempo materiale e testimonianze utili a confermare l’ipotesi investigativa e a raccogliere i gravi indizi di colpevolezza nei confronti del 27enne operatore socio sanitario.
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