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Monaldi, donna muore per Covid e i parenti aggrediscono OSS

di Redazione Roma

Ad avere la peggio è stato un operatore socio sanitario, che si è fatto refertare al Cto. I familiari della donna sono entrati nel reparto Covid dell’ospedale di Napoli per recriminare il diritto alla salma. Al rifiuto si è scatenato il putiferio. Il direttore generale Di Mauro: Amareggiato e scoraggiato da scene così regressive.

Napoli, OSS aggredito dai parenti di una paziente deceduta per Covid-19

Trauma cranico, contusioni multiple, ecchimosi al labbro inferiore e superiore, perdita della capsula di un dente. È il referto medico di un Operatore socio sanitario che è stato ferito all’ospedale Monaldi di Napoli a seguito di un’aggressione da parte dei parenti di una donna morta per le conseguenze del Coronavirus che – entrati nel reparto covid – recriminavano il diritto di avere la salma.

La richiesta, che non poteva essere accolta per via dei protocolli di sicurezza, ha dato il là all’incresciosa esplosione di violenza. Stando alle testimonianze di alcuni colleghi dell’uomo che ha subìto l’aggressione, i parenti della vittima – una donna 74enne – hanno prima fatto irruzione nell’ospedale (sono entrati nel reparto colpendo chiunque intralciasse il loro cammino) cercando di portare via la salma (la portiamo a casa) ma sono state bloccate dai medici che, nel frattempo, avevano richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Un vero e proprio raid, quello perpetrato, che neanche le porte d’ingresso nel reparto Covid (per ovvi motivi, completamente inaccessibili per chiunque voglia accedere dall’esterno) sono riuscite a fermare. Insomma, oltre a mettere sottosopra l’intera unità operativa del Monaldi, gli aggressori – non ancora soddisfatti – hanno colpito con calci e pungi altri medici, ma a riportare il danno peggiore è stato un OSS che si è fatto medicare al Pronto soccorso del Cto.

Ad ogni modo, le lesioni sono talmente gravi che non c’è necessità che l’uomo aggredito presenti querela per potere procedere a livello penale. Intervenuta sul posto, la polizia ha identificato tutti gli aggressori, che da parte loro hanno sporto denuncia contro ignoti per via di un presunto errore medico. Sequestrata per effettuare le indagini necroscopiche la salma della 74enne.

Sulla triste vicenda è intervenuto il direttore generale della struttura, Maurizio Di Mauro, commentando: È la prima volta che subiamo un episodio di questo tipo e assistere a scene così regressive amareggia e scoraggia nell’andare avanti dopo un anno trascorso in prima linea rischiando la vita e sacrificando ogni cosa. Certamente, prosegue Di Mauro, presso il Monaldi si sono salvate molte persone, ma tante altre non ce l’hanno fatta a superare questo nemico invisibile. Ciò, ovviamente, non giustifica episodi violenti.

Sull’accaduto interviene il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli: Per l’ennesima volta ci troviamo a commentare un episodio ignobile, una violenza ingiustificabile ai danni del personale medico che, al contrario, dovrebbe essere celebrato e difeso per il lavoro che sta svolgendo, in particolar modo nel corso della pandemia. Da tempo, chiediamo che sia le strutture ospedaliere sia i presidi di Ps vengano sorvegliati costantemente da una presenza fissa di forze dell’ordine. Misure che dovrebbero essere adottate quanto prima per garantire la sicurezza di tutti. Purtroppo, invece, è un anno che episodi di aggressione negli ospedali contro il personale sanitario aumentano tanto nella gravità quanto nei numeri.

Quest’ultimo sarebbe il ventunesimo dal principio del 2021, come riportato dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, che documenta i casi quotidianamente sulla sua pagina Facebook, raccogliendo le testimonianze di infermieri, oss, medici, autisti di ambulanze. Aggressioni che, se possibile, diventano ancora più vili se consideriamo il contesto in cui sfociano – un ospedale – e la già complessa situazione attuale.

Giornalista

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