Nurse24.it

libera professione infermiere

Re-Validation, arriva in Italia la certificazione e l'accreditamento degli Infermieri liberi professionisti

di Angelo

schirru2


BOLOGNA. Arriva anche in Italia la “Re-Validation” per gli Infermieri? È quanto l’apposito gruppo di lavoro della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi nel corso di alcune relazioni presentate alla terza giornata della Libera Professione Infermieristica, conclusasi qualche ora fa presso l’Hotel Carlton di Bologna e organizzato in collaborazione con la cassa pensionistica Enpapi.
 
La “Re-Validation” è una sorta di ri-abilitazione continua alla professione, certificata da colleghi che giudicano il livello di conoscenza e di preparazione pratica di un professionista (sono concetti nuovi, tutti in fase di implementazione).
 
A parlarne ampiamente è stata Maria Adele Schirru, che si è soffermata sulla necessità per gli Infermieri Italiani di dotarsi della cosiddetta Certificazione delle forme aggregative e dell’Accreditamento dei Liberi Professionisti.
 
Gli Infermieri Liberi Professionisti, singoli o associati, devono garantire l’assistenza ai pazienti attraverso strumenti di qualità e di perfezionamento protratto, capaci di assicurare regimi d’intervento di altissima qualità.
 
Occorre differenziarsi e specializzarsi per meglio esprimersi sul mercato.
Oggi gli attori principali del “Walfare” nostrano sono lo Stato, il Privato non profit e il Privato a fine di lucro.
Questa triade sta iniziando a gestire e gestirà in futuro tutto il sistema dell’assistenza e degli interventi sociali e sanitari.

Dott.ssa Scrirru

Dott.ssa Scrirru


Non possiamo pensare che in qualità di Infermieri siamo gli unici detentori della risposta ai bisogni di salute della popolazione - ha spiegato Schirru - ma possiamo attivarci per specializzarci sempre più, dando così precisi segnali di competenza e di esclusività. L’Infermiere Libero Professionista è oggi una ricchezza inestimabile per il Sistema Sanitario Nazionale e per il territorio italiano. Paghiamo errori storici del passato, dovuti alla nostra subalternità alla classe medica. Oggi non lo siamo più e dobbiamo rendercene conto. Dobbiamo imparare a dire ‘Io sono un Infermiere’, non ‘Io faccio l’Infermiere’. Bisogna prender coscienza della nostra professione. A tal proposito vanno prese in considerazione necessariamente strategie di marketing innovative e all’avanguardia, ricercare nuovi segmenti d’assistenza e nuove nicchie di mercato potenziale, identificare i propri targets e presidiarli. Infine, occorre curare l’immagine dell’Infermiere Libero Professionista. Per questo è necessaria la Certificazione, che dia garanzie, provate da un Ente terzo, sul possesso dei requisiti, dei procedimenti e dei servizi. È la condicio sine qua non per restare sul mercato”.
 
La Schirru è stata chiara rispetto alle cose appena descritte: “i Collegi Provinciali Ipasvi devono diventare il garante dei Liberi Professionisti e devono smettere di essere/apparire l’Ente riscossore di tassa annuale e fine a se stesso; i Collegi Ipasvi e i loro rappresentanti devono iniziare a sporcarsi le mani e a difendere i colleghi".
 
E non è tutto, per la Schirru "occorre fare sistema, aggregarsi e mettere assieme gli studi associati, senza mai più lotte e guerre di campanile, solo così si potrà creare l’Infermiere Professionista; insieme si può… anzi si deve!”.
 
Scopri i master in convenzione

Commento (0)