BOLOGNA. “Siamo tornati indietro anni luce e si fa peggio del 2013, i tagli alla Sanità sono eccessivi e non più sopportabili”. Con queste parole, Davide Croce, docente di economia delle aziende sanitarie della LIUC, ha inaugurato la terza giornata nazionale degli Infermieri Libero-Professionisti, conclusasi nei giorni scorsi in quel di Bologna con importanti novità per il settore.
Croce è stato molto chiaro, aumenta l'anzianità e aumentano i pazienti cronici e quindi la spesa sanitaria complessiva in Italia e nel mondo.
Il nostro Sistema Sanitario tiene conto dei cosiddetti "Comportamenti di attività". Oggigiorno 3.200.000 assistiti (31,8%) su 10.168.000 utenti complessivi vengono indicati come pazienti cronici solo perché per almeno due volte hanno ripetuto lo stesso trattamento diagnostico-terapeutico.
Ma è un sistema di valutazione che può reggere e soprattutto è un mezzo per verificare effettivamente quali e quanti siano i cronicizzati nello Stivale?
Probabilmente sì, probabilmente no. La certezza è che siamo un Paese cronicamente malmesso, dove diminuiscono le nascite, aumenta la consistenza della terza e quarta età (sono sempre più i pazienti che superano la soglia dei 90 anni), si impennano di conseguenza i pazienti cronici.
A questa analisi va aggiunto un altro dato, ovvero che il Sistema Sanitario assiste prevalentemente le donne, in quanto hanno raggiunto un tasso di mortalità bassissimo rispetto agli uomini, che notoriamente muoiono prima per varie ragioni. Per questo motivo le Residenze per anziani e il servizio domiciliare si rivolge maggiormente al sesso femminile.
In Italia, ha spiegato Croce, la spesa sanitaria da parte del Governo Centrale tramite le Regioni è aumentata del 4,7%, mentre è diminuita quella per l'istruzione, con il crollo verticale degli iscritti all'università (conseguenza della diminuzione delle agevolazioni fiscali e monetario-lavorative offerte dagli Enti per il diritto allo studio).
"La crisi in atto da circa un lustro – ha dichiarato Croce a Nurse24.it – ha avuto degli effetti devastanti per gli out-come della salute, la gente è più povera e si ciba di alimenti più scadenti; essendo meno abbienti rinunciano alle cure sanitarie, creando di fatto un aumento dei ricoveri dovuti spesso a malnutrizione e non solo; le regioni del Sud sono quasi tutte nel Piano di Rientro Economico imposto dallo Stato. Al Nord, fatte alcune eccezioni, la Sanità va meglio ed è in attivo. Lo dimostra il fatto che i concorsi pubblici e privati per infermieri vengono indetti prevalentemente nel Settentrione. La Basilicata fa eccezione, mentre la Liguria e la Sardegna continuano a essere sotto osservazione, essendo in una posizione economica di cut-off. Per questa ragione lo Stato sta pensando seriamente di ri-centralizzare la spesa sanitaria. Solo così sarà in grado di offrire maggiori garanzie di salute alla popolazione e, perché no, possibilità di lavoro per tanti Infermieri oggi disoccupati o precari".
Per combattere la crisi potrebbero essere attivate a breve le assicurazioni sanitarie di matrice privatistica.
Per concludere, Croce ha ricordato ai colleghi Infermieri presenti in aula a Bologna che per combattere questo momento di difficoltà occorre fare sistema e ha invitato i Liberi Professionisti a costituirsi in una rete organizzata di servizio, creando un network privato d'assistenza che si metta in "concorrenza positiva e leale" con il Sistema Sanitario Nazionale e Regionale.
In pratica, là dove non arriva il pubblico, può benissimo arrivarci l'azione privata. Brutto dirlo, ma questa è un'occasione unica da cogliere al volo e un momento irripetibile per sfruttare la crisi creando occupazione e offrendo al popolo d'Italia una risposta professionale ai bisogni di salute e di assistenza.
Scaricate la Relazione Davide Croce - Bologna 11 gen 2015
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