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Zingaretti annuncia il parziale sblocco del turnover per gli infermieri

di Redazione

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ROMA. Bene lo sblocco del turnover, ma le quote previste non bastano. La mancanza di infermieri non può essere arginata recuperando solo il 10-15% dei professionisti che lasciano il servizio. L’obiettivo dello sblocco totale va raggiunto al più presto per salvare servizi sanitari essenziali per i cittadini di Roma e del Lazio.

Il Ministero dell’Economia ha approvato i programmi operativi 2013-2015 della Regione Lazio per il rientro del debito sanitario. Il presidente Zingaretti, con il subcommissario alla Sanità Botti, il coordinatore della Cabina di regia D'Amato e la responsabile della Direzione regionale Salute e Integrazione socio-sanitaria Degrassi, hanno annunciato gli obiettivi.

 

Tra questi: deficit 2013 a 610 milioni; iniziale sblocco del turnover dal 10% al 15% dei fuoriusciti nell'anno precedente “con l'obiettivo dello sblocco totale”; 31 milioni di investimenti su integrazione sociosanitaria e sanità territoriale; abolizione delle macroaree e potenziamento della sanità nelle province con l’attivazione del nuovo Ospedale dei Castelli entro il 2016; fusione tra Asl RmA e RmE; accorpamento tra Irccs Spallanzani e Ire-Isg con un'unica direzione generale. Si tratta, come per il potenziamento della sanità territoriale e la riduzione di Asl e Direzioni Generali, di misure a lungo invocate dagli infermieri.

 

Eppure, specie sullo sblocco parziale del turnover, il presidente del Collegio Ipasvi di Roma e vicepresidente della Federazione Nazionale Ipasvi, Gennaro Rocco, frena: “È un segnale nella direzione giusta ma troppo timido, assolutamente insufficiente rispetto alle necessità che viviamo ogni giorno nelle sale operatorie e nelle corsie ospedaliere, negli ambulatori e nei servizi territoriali".

 

"In molte strutture la situazione è drammatica, serve più coraggio - avverte il dottor Rocco - lo sblocco totale delle assunzioni e l’avvio rapido dei concorsi sono una priorità assoluta. Plaudiamo a tutte le iniziative che portano a risparmi, come l'accorpamento delle Asl e delle Direzioni Generali, ma la rotta sull’arruolamento del personale va invertita subito”.

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