Gentile Direttore,
mi piacerebbe far sapere al presidente Zaia, che io quindici anni fa circa, feci il concorso in Veneto, esattamente alla ASL di Camposampiero e Cittadella (PD).
Quando sostenni la prova orale del concorso, le prime domande che mi fecero furono circa la mia provenienza.
Mi hanno chiesto se: ero là perché nata da quelle parti; avevo sposato qualcuno in zona; avevo studiato in zona; ecc.
Ovviamente ho risposto che mi trovavo in Veneto, da Roma, a seguito della pubblicazione del concorso sulla Gazzetta Ufficiale. Quindi con un atteggiamento, poco simpatico, forse mal interpretato dalla sottoscritta (?), mi sono sentita dire: "mi parli dei rifiuti ospedalieri".
Avevo già visto uscire dei colleghi lamentarsi che le domande vertevano, per alcuni sulle infezioni ospedaliere.
Probabilmente messi in difficoltà da tali domande? Io avrei baciato l'esaminatrice! Perché in barba ai vari Zaia, ero in procinto di terminare una specializzazione per Infermieri, in Epidemiologia.
Quindi passai l'esame ed egregiamente, nonostante la posizione poco simpatica degli esaminatori e il mio documento che evidenziava inequivocabilmente la provenienza.
Vorrei far sapere a Zaia, che tra le mie colleghe, fui una delle ultime a chiedere il trasferimento. Le prime e più veloci furono le colleghe del posto, che alla prima occasione, chiesero l'avvicinamento a casa.
Vale a dire che lavoravano ad una cinquantina di chilometri da casa, con il trasferimento avevano guadagnato in tempi di percorrenza.
Vorrei che si sapesse che nonostante "certi" proclami, e la prima marcia su Roma, proclamata proprio in occasione del mio concorso in Veneto, io sono stata benissimo in Veneto e ho conosciuto dei colleghi e cittadini Veneti meravigliosi.
Sono ancora in contatto con molti colleghi dei quali vado fiera!
Cordialmente
Laura Rita Santoro
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