Cosa spinge un’infermiera a partecipare al Congresso Nazionale IPASVI
Sicuramente il desiderio di scoprire cosa c’è al di là dalla propria quotidianità, il bisogno di non fossilizzarsi, di rimanere al passo con una professione che sta cambiando velocemente.
Ogni volta che esci dal tuo piccolo orticello e ti metti in viaggio per una nuova esperienza, piccola o grande che sia, sai che dentro di te metterai in atto quei meccanismi che mineranno le tue certezze, che ti faranno scontrare con altre realtà e che volente o dolente ti spingeranno a cambiare.
Poche professioni hanno subito in un tempo, relativamente breve, un’evoluzione così profonda.
Che cosa ho provato qui a Roma, io infermiera uscita dalle scuole regionali, da ventitré anni in ospedale, per la prima volta, a un congresso nazionale IPASVI?
Innanzi tutto mi ha stupito la cornice: lo splendido, avveniristico Auditorium della Musica progettato dall’architetto Renzo Piano.
Poi l’affluenza massiccia oltre 4000 infermieri provenienti da tutta Italia, un oceano di persone.
Gli eventi collettivi hanno sempre il potere di amplificare emozioni, vissuti, stati d’animo, di farti sentire sulla pelle e nel cuore quel senso di appartenenza a un ruolo, a una professione che comporta vincoli stretti con l’etica, con un saper essere al servizio degli altri ma con una dirompente preponderante necessità di definire una competenza, una professionalità e un’autonomia responsabile.
Qualunque cambiamento comporta grande sforzo, sacrificio e infinita perseveranza, qui nell’Auditorium della Musica ho percepito che il vento del cambiamento è divenuto parte integrante della nostra professione infermieristica.
Ogni grande mutamento comporta tempo e infinita costanza, ma sopra ogni altra cosa, consapevolezza di chi si è, di cosa si vuol divenire.
A Roma in un Auditorium strapieno di infermieri di ogni età e formazione, con differenti profili professionali ma con la stessa energia, la sessa volontà, lo stesso motore guidato da una voce che si alzava alta su tutte e che rappresentava me, per prima, ma anche moltissimi altri vista l’ovazione di applausi e consensi, la voce di Annalisa Silvestro.
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