Si chiama Mirko Amara, è un infermiere del reparto di chirurgia generale ospedale Bassini.
No, non è la notizia di un miracolo quella che riesci a leggere nelle prime pagine dei grandi giornali, quella che fa "piangere" guardando qualche programma televisivo.
Eppure lui ha realizzato quello che pochi riescono, quello in cui pochi in un nord "freddo e distaccato" credono. Ha realizzato l'ultimo sogno di una vita forse troppo breve di uno che poteva essere "un paziente fra tanti" e che invece è salito sul podio.
No, forse per noi non si tratta di un miracolo, ma di certo lo è stato per Georgie che ha trovato grandi persone in un ospedale straniero e ha potuto rivedere la sua terra e la sua famiglia prima di essere consumato da quella malattia.
Lo è stato sicuramente per Mirko e per tutti quegli altri infermieri di cui non sappiamo il nome, ma siamo sicuri abbiano anch'essi Georgie nel cuore in quella sorta di podio del "mio miglior paziente".
Georgie, il camionista di 38 anni malato terminale di cancro dopo circa un mese e mezzo in ospedale è tornato in Bulgaria, stavolta non con il suo tir ma su di una barella di un'ambulanza sempre accerchiato da persone amiche.
Numerosi gli appelli di solidarietà per permettere la realizzazione di questo sogno, tante le telefonate e la burocrazia da sistemare, ma Georgie ce l'ha fatta: dopo 14 ore ha riabbracciato la sua famiglia.
Non un miracolo, ma tanti: un sorriso in una storia tanto triste, solidarietà economica e non solo verso "uno straniero", grande professionalità, umanità e anche coraggio di tutto lo staff che ha seguito quest'uomo. Già, perché è facile amare chi sai che resterà, difficile imparare ad amare e restare quando sai che l'altro se ne andrà.
Caro Mirko sono sicura non dimenticherai mai il "tuo" Georgie e noi non dimenticheremo te: l'esempio di un grande infermiere.
Un abbraccio Georgie a te, la tua famiglia e a tutti i tuoi infermieri.
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