USA. Un Infermiere della Marina Statunitense si è rifiutato di continuare la pratica dell’alimentazione forzata tramite sondino ai detenuti nella base Usa di Guantenamo, a Cuba, che da 18 mesi sono in sciopero della fame.
“È la prima volta che un Infermiere si rifiuta di alimentare forzatamente un prigioniero” ha detto Col Greg Julian, portavoce del comando meridionale. “L'infermiere - un latino di 40 anni circa - si è rifiutato poiché considerava la pratica un atto criminale” ha detto l’avvocato Cori Crider al The Guardian.
I detenuti del supercarcere americano di Guatanamo si rifiutano di mangiare per protestare contro la detenzione senza processo.
In Usa sono tutti stupiti di tale coraggio. Un rifiuto che diventa un atto storico poiché va contro la politica che prevede la nutrizione forzata. L'esercito americano sostiene di non utilizzare dei metodi cruenti per tenere in vita i prigionieri che sono in sciopero.
Notizia smentita dai detenuti stessi che in più occasioni hanno contestato l'alimentazione forzata dicendo che provoca inutili sofferenze. Secondo una testimonianza di un detenuto pakistano nei vari tentativi di nutrirlo attraverso un sondino naso-gastrico perse coscienza più volte provocandogli difficoltà nella respirazione, emoraggia e episodi di vomito continui.
Il Presidente della American Medical Association ha detto che “l'alimentazione forzata viola i valori etici fondamentali” e secondo un recente editoriale pubblicato sul New England Journal of Medicine ha esortato i sanitari della prigione di Guantánamo a rifiutarsi di applicare tale pratica.
Lo sciopero della fame a Guantánamo cominciò poco dopo che il carcere aprì nel 2002. Una nuova protesta iniziò nel febbraio 2013, con più di 100 su 154 detenuti. Oggi sono 149 i prigionieri nel centro di detenzione, e Crider ritiene che circa 34 sono in sciopero della fame. Pur di evitare critiche, l'esercito americano non rivela il numero degli scioperanti da dicembre e ha vietato all'infermiere in questione di parlare con la stampa.
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