Nurse24.it vuole promuovere questo libro scritto da un Infermiere per aiutare la popolazione del Nepal
Vogliamo ringraziare Massimo Rossi un Infermiere Toscano da anni sensibile ai richiami del "mondo", un viaggiatore esperto e sensibile che ha portato la sua esperienza di sanitario in molti paesi bisognosi.
Fieri di avere colleghi così aperti alle esigenze del mondo, vogliamo pubblicizzare il suo ultimo libro "Una birra a Kathmandù: Note di viaggio dal Nepal" scritto e finito poco prima del disastro del terremoto in Nepal. Quindi l'idea dell'autore di devolvere tutti i proventi della vendita del libro alla popolazione bisognosa di questa terra così provata dalla forza della natura. Noi vogliamo aiutare questa iniziativa e leggere insieme questo meraviglioso viaggio in Nepal di cui il libro rappresenta un'ottima guida di luoghi che purtroppo non ci sono più, ma sono impressi nella mente di Massimo e grazie a lui possiamo anche noi viaggiare in terre speciali e preziose di culture ed etnie. Gli Infermieri sono anche questo, una risorsa da conservare e valorizzare.
Massimo Rossi (Lucca 1957) dal 1977 in servizio presso l'Ospedale SS. Coma e Damiano (USL3- Pistoia). Dopo un lungo periodo nella Chirurgia Generale ha lavorato presso il Servizio di Igiene Pubblica e dal 1994 è in servizio presso la Direzione Sanitaria dove ricopre il ruolo di CPSE - m.rossi@usl3.toscana.it Tel uff. 0572-460628 (7628)
Ha compiuto numerosi viaggi in solitaria e realizzato progetti sanitari avanzati nella foresta amazzonica. Nel 2000 pubblica il suo primo libro, Pioggiafangomerdasoleblues, un'Amazzonia senza Sting, testimonianza di una aspra realtà di "sacrificabili" lontani da battaglie socio-ecologiche alla moda (diventerà un best-seller underground da 54.000 copie). Nel 2011 seguirà Etiopia, Saggio di un outsider a tempo determinato, resoconto di un duro viaggio sulle tracce della ottocentesca esplorazione Bòttego, in mezzo a popolazioni sospese tra la nostra epoca e l'origine della storia; nel 2012 esce l'eBook Percorrenze, fortunato esordio nella scrittura breve con testi scarni e quasi onirici; diversi suoi racconti sono inseriti in silloge o riviste (es. ne Il filo della dorsale. 40 racconti sull'identità o sul settimanale Left Avvenimenti). Un presente di scrittore/viaggiatore/fotografo - recenti i suoi percorsi in Tibet, Nepal, Nord Africa, Patagonia - affascinato dalle culture altre, dalle loro strutture societarie e dalla loro storia.
"Ad Aprile 2015 è uscito per l'Editore Polaris, "Una birra a Kathmandù: Note di viaggio dal Nepal" un reportage di un lungo viaggio compiuto nella Valle di Kathmandù, costeggiando a nord-ovest la dorsale himalayana e spingendosi sino al Terai e il Chitwan.
Uomini, paesaggi, percorsi, storia, architetture e filosofie del Nepal odierno, tetto del mondo e meta del viaggio per antonomasia, punto di incontro tra le popolazioni mongole dell’Asia e quelle caucasiche delle pianure indiane; un eden mistico – dove più di 2.500 anni fa nacque Siddharta Gautama, il Buddha – che dalle pendici delle nevi himalayane scivola nelle umide pianure indiane del sud e dove risulta difficile separare la storia dalla leggenda e quest’ultima dal folklore."
"Massimo cammina in mezzo a yak, sherpa, sadhu, stupa, tuk-tuk, e trekkers , giunge di fronte all’Everest e all’Annapurna, si cala nell’inquinamento folle di Kathmandù e nel suo progresso distruttivo, si muove tra immense risaie, disordini edilizi, la Freak Street, dèi, dèmoni, birra e alcool artigianale, induisti e buddhisti, hippies reduci e meccanici-filosofi, regole ancestrali, caos, colore, ironia, molti sorrisi e molto dolore, esaminando il quotidiano vivere nepalese e raffrontandolo con gli scritti di Giuseppe Tucci (1894 – 1984), relativi alle spedizioni da lui effettuate dal 1930 al 1956, e quelli di numerosi altri autori come Bernier, Cartier-Bresson, David-Néel, Le Bon, Levi, Maraini, Toffin. Un viaggio facile da programmare, ma difficile da immaginare".
Ed ecco il progetto di aiuto: quanto è accaduto in Nepal, con le numerose vittime (stime ottimistiche parlano di 10.000), un milione di senza tetto e un patrimonio mondiale di numerosi templi e palazzi distrutti, ha fatto assumere una veste nuova al libro “Una birra a Kathmandù. Note di viaggio dal Nepal” che ora si trova a rappresentare quello che il Nepal “era” poco prima del terremoto, mentre rimangono sicuramente inalterate filosofie e anima di questo Paese, che nel libro ho cercato di rappresentare.
È mia intenzione devolvere alla popolazione nepalese l’intera quota dei diritti d’autore a me spettante, facendo questo attraverso una delle organizzazioni umanitarie che operano là fin dal giorno dopo il terremoto. Chi di Voi non conosce a fondo la realtà nepalese e vuole contribuire a questa iniziativa mediante l’acquisto del libro, può richiederlo presso il suo libraio di fiducia o direttamente a www.polariseditore.it o su AMAZON.
Chi volesse contribuire in forma diversa può consultare i numerosi siti di riferimento come MSF, Unicef, Croce Rossa e Mezza Luna Rossa, Caritas, Save the Children, Agire o mediante la catena degli SMS Solidali.
Nelle ultime pagine del libro racconto la mia visione dall’alto di uno dei templi più alti di Kathmandù, il Maju Deval, dedicato a Shiva, risalente al 1692 ed esempio di arte newari, e descrivo la gente che passa sotto, nella piazza. Il tempio è ora un cumulo di macerie.
Mi chiedo della gente descritta cosa ne sarà stato e spero che il Vostro/mio aiuto possa concretizzarsi.
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