Oggi ho ricevuto un messaggio tramite facebook. Un giovane collega Infermiere neo laureato mi ha fatto sapere, orgogliosamente, che ha superato le prove per l'assunzione presso un ospedale Inglese: il Royal Wolverhampton Hospital.

Inutile dire che sono orgogliosa del collega! Lui mi ha fatto sapere che non è stato facile, il colloquio ha richiesto un impegno di ben due mesi. Gli ho risposto che in Italia ci avrebbe messo, molto, molto di più! Oltre a tutto, in Inghilterra sarà retribuito più che decorosamente! Mentre in Italia, l’unica possibilità del collega Infermiere, a prescindere dalla competenza e/o preparazione, sarebbe stata rappresentata da una società interinale, che lo avrebbe retribuito, a novanta giorni, nella migliore delle ipotesi sette euro e quaranta.

Non solo, nel caso di direttive della regione che intimano la riduzione delle spese, il giovane Infermiere si sarebbe visto ridurre le ore di lavoro e lo stipendio! Alcuni colleghi Infermieri, nonostante le responsabilità, vengono retribuiti con poco più di seicento euro, ma le Aziende Ospedaliere e/o la Regione pagano per loro molto di più.

Per ragioni di “fantomatici e immaginari” risparmi si preferisce utilizzare Infermieri non strutturati piuttosto che fare concorsi pubblici! I concorsi pubblici potrebbero essere gestiti a costi bassissimi, con le risorse umane interne agli ospedali, nelle aule utilizzate per le lezioni universitarie e/o i congressi formativi. Voglio sottolineare che in questo momento provo dei sentimenti contrastanti, schizofrenici direi!

Ho tenuto il collega a battesimo durante parte del suo tirocinio, da studente d’Infermieristica, quindi sono orgogliosa del suo successo, quasi fosse il mio, ma per altri aspetti sono rabbiosa! Noi in Italia abbiamo bisogno d’Infermieri, ma preferiamo mandarli altrove, poiché non siamo in grado di assumerli e/o di garantire una vita lavorativa dignitosa! Non siamo in grado neanche di applicare sistemi premianti.

Un vero peccato! Con rabbiosa tristezza vi saluto!