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testimonianze

Un infermiere più forte della malattia

di Mimma Sternativo

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La cosa più nobile che possa fare è piantare un seme dal quale nascerà un albero che farà ombra a persone che non conosceró mai. (proverbio Scout)

Milano. Si apre così il concerto lirico di beneficenza promosso dall'Associazione italiana Calpaina 3,(AICa3) per la lotta alla distrofia muscolare dei cingoli.

A parlare è il presidente Bruno Kullmann, un infermiere come tanti che ha fatto però della sua professione lo strumento di battaglia alla sua malattia.

 

Un grande infermiere Bruno. Ha addosso un camice bianco, accompagnato da angeli volontari 118, seduto su quella sedia blu girevole, con le sue mani lunghe che tentano di dar conforto ai "suoi"pazienti. Pronto a complimentarsi ma anche a dirne quattro ai suoi colleghi medici ed infermieri.

 

Avrebbe potuto essere come tanti, avrebbe potuto piangere e farsi sconfiggere da quel nemico, ma non l'ha fatto...non lo fa.
Nonostante i muscoli inizino a far cedere le sue gambe, nonostante quelle mani siano diventate un un poco deboli,lui non lascia il suo lavoro, i suoi colleghi e il suo pronto soccorso.

 

Bruno come tanti, ha deciso di lottare di cambiare semplicemente modo di fare e vedere le cose.
La parola "diverso" non lo spaventa. Lui: corre nella sua vita meglio di tanti altri.
L'associazione AICa3 nasce così, con questo spirito combattivo per promuovere e sostenere la ricerca scientifica riguardante problemi dei soggetti affetti da distrofia muscolare dei cingoli da deficit di Calpaina3 (rarissima 1 caso ogni 2000.000).

 

Una malattia questa, che pochi conoscono, nessuno può curare e che rischia di lasciar soli chi ne è affetto.
Una malattia che data la sua rarità non muove poteri economici delle aziende farmaceutiche, e che quindi rischia di rimanere orfana di cure.
É il periodo delle tante lotterie, dei regali, delle cene che presto come ogni anno dimenticheremo. Ma con un gesto possiamo scegliere di fare la differenza nella vita di chi è stato colpito da questa malattia. Un dono che non verrà dimenticato, un seme che insieme ad altri darà il suo albero e poi ombra a persone che forse non conosceremo mai.

 

Contribuire è semplice. Basta una donazione (sul sito www.aica3.org tutte le informazioni necessarie).
In libreria o su internet è possibile acquistare il libro "più forte della malattia", scritto dallo stesso Bruno, in cui racconta il proprio rapporto con la malattia, le difficoltà, l'incomprensione di molti, il rapporto con gli amici, con la famiglia, i desideri, le speranze, la fede; il tutto percorso dal filo di una incrollabile, vivace ironia.
Grazie Bruno, grazie collega.

 

"Esiste la possibilità che l’uomo, sviluppando la propria ragione e la propria capacità di amare, riesca a far prevalere il bisogno di donare e di condividere, possa creare una nuova società che lo realizzi compiutamente, poiché “è nel dono che si rivela l’uomo”. (D. Legrottaglie)

Infermiere

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