A seguito della pandemia covid-19 si sono evidenziate le fragilità e le carenze del nostro sistema sanitario. Tuttavia, nonostante la dura prova che il personale sanitario ha dovuto affrontare in quel periodo - e che continua a dover affrontare ogni giorno a causa dell’ingente carico di lavoro - persistono fenomeni di mobbing e condizioni di lavoro inadeguate. A volte, purtroppo, questi eventi passano inosservati per paura dell'operatore di esporsi. Ciò non significa, però, che tutto questo debba essere giustificato e continuare a ripetersi. Avendo vissuto in prima persona questa spiacevole situazione, spero che raccontando la mia storia possa emergere la realtà presente sul posto di lavoro. Per cui mi piacerebbe condividere la mia riflessione con tutti voi .
Infermieri, vi è mai capitato di pentirvi della scelta fatta?
Continuiamo a lavorare in carenza di personale e non in sicurezza nonostante la numerosa presenza di infermieri che aspettano solo di essere chiamati .
Faccio l'infermiera da 8 anni. Amo la mia professione , perché non si tratta solo di questo, ma di una scelta, ho scelto di voler aiutare il prossimo. Sapevo quello che volevo dalla vita sin da subito, sentivo che il mio era un dono e che non andava sprecato.
Tuttavia, a seguito della pandemia Covid-19 ho cambiato opinione a riguardo . La nostra forza e professionalità sono state messe a dura prova a causa della pandemia; abbiamo affrontato turni massacranti, ore di lavoro in più e stress a livello emotivo.
Pertanto, ho potuto vedere concretamente la realtà, che si è rivelata essere del tutto diversa da come l'avevo immaginata quando ho intrapreso gli studi. La pandemia mi ha cambiato .
Siamo stati chiamati "eroi" e poi gettati nel dimenticatoio . Nuovamente soggetti a turni pesanti e straordinari per coprire la mancanza di personale. Nulla è cambiato, le condizioni di lavoro sono le medesime.
Allora mi sono chiesta: a che pro tutto questo? Nulla di ciò che è stato promesso è stato mantenuto: nessun aumento salariale, nessun miglioramento a livello lavorativo e cosa più importante, la nostra figura non è stata valorizzata. Continuiamo a lavorare in carenza di personale e non in sicurezza nonostante la numerosa presenza di infermieri che aspettano solo di essere chiamati dalle graduatorie concorsuali.
Tutto questo mi ha demoralizzato perché credevo di essere l'unica a sentirmi così, fin quando non mi sono imbattuta in un articolo scritto da una futura collega, la quale esprime le sue paure in merito al modo scorretto di lavorare . Mi sono sentita sollevata nel vedere che il mio stato d'animo è piuttosto comune tra i miei colleghi.
Il nostro compito è assistere le persone con problemi di salute, ma cosa succede quando siamo noi stessi ad avere bisogno di aiuto sul lavoro per problemi di salute? La mia esperienza è stata terribile, sono stata attaccata e offesa solo perché le mie problematiche recavano disagio al reparto.
Così finalmente ho capito, o meglio ho deciso di far sentire la mia voce, non importa se sarò sola o se non sarò ascoltata, perché è doveroso credere nei propri diritti e lottare per difenderli.
È giusto sentirsi umiliati e andare a lavorare con la paura di non riuscire ad affrontare il turno?
Penso che sia arrivato il momento di dare il meritato valore e il giusto riconoscimento alla figura dell'infermiere. È sempre più frequente leggere di colleghi che si trasferiscono all'estero in cerca di una qualità di lavoro migliore e della giusta retribuzione; d'altra parte, l'Italia lamenta questo fenomeno, sempre per la mancanza di personale. È legittimo ambire a lavorare in un posto che offra migliori condizioni lavorative, laddove l'infermiere non sia solo dipendente al servizio dell'azienda, ma prima di tutto cittadino, e come tale, rispettato in tutti i suoi diritti
Meritiamo di avere il giusto riconoscimento. Mi è capitato di essere paziente e guardando le cose da un'altra prospettiva, è stata ancora più evidente l'importanza della nostra professione.
In quei momenti hai bisogno di sentirti al sicuro ed è bello sapere che dall'altra parte ci sia qualcuno che si prenda cura di te, che ti sostenga e ti aiuti a superare le difficoltà. Ancora oggi ringrazio di cuore i miei colleghi perché hanno saputo darmi la forza in un momento difficile; non dimenticherò mai il modo in cui mi hanno assistita, con dolcezza e sensibilità, grazie alle quali sono riuscita a rialzarmi.
La nostra figura è indispensabile e insostituibile; giochiamo un ruolo fondamentale per la cura dei pazienti, i quali meritano un'assistenza adeguata e proprio per questo, voglio gridare a gran voce: facciamo valere i nostri diritti !
Serena Marangelli | Infermiera
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