In un mondo professionale che evolve e cambia velocemente, richiedendo agli infermieri sempre più competenze e conoscenze specialistiche, la formazione infermieristica ha bisogno di una ventata di rinnovamento. Donare in maniera onesta e generosa genera un flusso inarrestabile di curiosità, volontà, crescita e motivazione potrebbe essere un ottimo punto di partenza.
Il mondo universitario deve essere riconsiderato
La formazione infermieristica ha bisogno di una ventata di rinnovamento.
I corsi di laurea professionalizzanti hanno attraversato un lungo periodo di stallo ed ora, più che mai, hanno bisogno di una nuova spinta, emozionale, educativa e rivoluzionaria. Rivoluzionaria come la nuova generazione di docenti e formatori che si sta cimentando in un ruolo fatto di aspettative e condivisioni.
Il punto di ripartenza, infatti, deve proprio essere la condivisione e la rivoluzione si concretizza nell’entrare in aula, sedersi dietro ad una cattedra e diventare uno specchio. Gli studenti, prima ancora di concentrarsi su parole, nozioni, dati e formule, osservano e studiano in maniera quasi maniacale il docente .
Lo scrutano alla ricerca di qualche particolarità, iniziano ad immaginare chi possa essere nella vita di tutti i giorni questo nuovo essere appena entrato in aula e che li accompagnerà per settimane e mesi. Iniziano a cercare un varco che li possa proiettare nelle novità che di lì a poco impareranno ed è in quei primi attimi che il docente deve essere per loro quel famoso specchio.
La strategia vincente è quella di accorciare le distanze mostrando agli studenti che dietro quella cattedra, un giorno, potranno esserci anche loro. Raccontare il proprio percorso formativo, le proprie sconfitte e i piccoli successi accademici aprirà gli occhi, le orecchie, le menti e i cuori dei ragazzi presenti in aula. Raccontarsi in maniera onesta abbatterà ogni barriera .
Ogni docente ha un passato da studente ed è proprio quel passato che deve diventare fonte di ispirazione e contatto. Quel passato, che ora è il presente di quegli studenti, in aula va rievocato per fornire i punti di accesso e di collegamento che lo studente, in maniera involontaria, cerca e spera di trovare nei primi minuti di conoscenza con il docente. Mostrarsi senza sovrastrutture, o di un ruolo che le circostanze ci impongono di recitare, si rivelerà la mossa vincente per ottenere attenzione e ascolto.
Con poche parole, vere e dirette, si otterranno risultati straordinari. Quell’essere appena entrato in aula non sarà più un docente da temere, ma un modello da ammirare e al quale ambire. Una persona, che da dietro quella cattedra, al di là delle nozioni, dei compiti assegnati e degli esami finali, porta con sé la più grande lezione che si possa imparare: donare in maniera onesta e generosa genera un flusso inarrestabile di curiosità, volontà, crescita e motivazione .
Alessandro Del Vecchio | Infermiere
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