Storie di infermiere che tutti i giorni lottano per aiutare i neonati a sopravvivere. Siamo in Etiopia al St. Luke Hospital di Wolisso.
Due infermiere in Etiopia, le storie di Nagat e Frehiwot
Le infermiere di cui parliamo lavorano a Wolisso in Etiopia e le loro storie sono state riportate da "Io Donna". Si tratta di Nagat e di Frehiwot. Nagat racconta: Un pomeriggio arriva in ospedale, dopo un viaggio a piedi di alcuni chilometri, una donna in travaglio, che già l’anno precedente aveva partorito un neonato morto. Questa gravidanza era pertanto “preziosa”, come diciamo qui. Viene sottoposta a un taglio cesareo urgente, ma il neonato non sopravvive. Poche ore più tardi arriva un’altra donna nelle stesse condizioni e purtroppo il bambino muore poco dopo la nascita. Anche questa donna un anno prima aveva perso un bambino. Due donne, la stessa storia, lo stesso giorno
.
Frehiwot, invece, è diventata infermiera pediatrica dopo essere stata abbandonata dal marito a causa della sua infertilità. La mia predilezione per la pediatria – dice – è dovuta alla mia voglia di dedicarmi ai bambini, bambini che non ho mai potuto avere
.
Nagat e Frehiwot lottano tutti i giorni in Etiopia per garantire cure e assistenza alle mamme e ai più piccoli, perché le donne arrivino in ospedale prima di eventuali complicanze e perché nessun altro bimbo possa nascere senza emettere il primo vagito.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?