La collaborazione tra figure sanitarie è fondamentale. Per quanto semplice, il programma educativo sull’importanza dell’igiene delle mani destinato ai bambini e realizzato da un’educatrice e un’infermiera ne è l’ennesima conferma. L’auspicio è che la diffusione di progetti simili continui a macchia d’olio, perché ricordare l’importanza di avere le mani pulite non è mai ripetitivo ed il ruolo dell’infermiere è fondamentale, anche e soprattutto sul territorio.
Mani pulite, un gioco da non dimenticare
L'importanza di insegnare ai bambini come lavarsi le mani
Quando ho iniziato i miei studi di infermieristica, uno degli aspetti che più mi ha affascinata è stato scoprire che l'infermiere può essere molto attivo anche fuori dai reparti dell'ospedale e senza divisa addosso; se questo aspetto era sconosciuto a me che mi inserivo nel settore sanitario, figuriamoci quanto poteva esserlo e quanto ancora lo è per i cittadini, lontani miglia e miglia da tutto ciò che riguarda la nostra professione .
Così, diventata infermiera , ho iniziato l'avventura di far conoscere questo aspetto della nostra attività e l'ho fatto cominciando dalla cerchia delle mie conoscenze; così, lo scorso novembre una mia amica educatrice che lavora presso un Centro Diurno per minori mi ha invitata a prendere parte, in qualità di infermiera, ad un progetto sulla salute: nello specifico, il tema a me assegnato è stato quello dell'igiene delle mani . Quale argomento sarebbe stato più centrato visto l'imminente picco influenzale?!
Per quelle due ore ho tolto la divisa ed ho indossato i panni civili, pronta ad entrare nella stanza di un gruppo di bambini di età compresa fra i 4 ed i 12 anni. Seduti in cerchio, ho introdotto il tema spiegando loro il nesso tra virus, igiene ed influenza; per capire quando è importante lavarsi le mani .
Per evitare di fare un elenco sterile che avrebbero ben presto dimenticato, ho dato un pennarello a ciascun bambino ed ho chiesto loro di disegnare sulle mie mani un pallino per rappresentare un microbo ed al contempo ciascuno mi ha detto un modo o un oggetto con cui ci sporchiamo le mani: non erano ammessi doppioni e volta per volta li abbiamo ripetuti per non dimenticarli. Al termine, le mie mani erano un tripudio di colori.
Un bambino si lava le mani
Per proseguire, ho chiesto a tutti di mimare come si lavano le mani e mentre alcuni hanno dimenticato il sapone, altri sono stati più veloci della luce.
Non li ho corretti, bensì ho ripetuto le loro azioni lavandomi in una vaschetta: le mie mani erano ancora coloratissime, quindi piene di germi ed ho spiegato che è proprio questo che accade nella nostra quotidianità.
Di conseguenza, ho mostrato tutti i gesti corretti da eseguire per un corretto lavaggio , tirando fuori la canzoncina di “Buon Compleanno” cantata a tre velocità, trovata che diverte sempre tutti i bimbi e che ha fatto crescere in loro una voglia irrefrenabile di lavarsi le mani: voglia che è cresciuta soprattutto quando hanno visto che le mie erano davvero diventate pulite.
Come ricordo dell’incontro trascorso assieme, i bambini hanno realizzato un cartellone per rivedere ogni giorno i passaggi per una corretta igiene; ma per finire, siccome i bambini amano giocare e devono farlo, non poteva mancare un giro di acchiapparella: sono stata un germe che ha cercato di contagiare tutti, ma loro sono stati più scaltri e più puliti ed hanno finalmente sconfitto lo sporco.
A distanza di tre mesi circa, ci siamo ritrovati con la notizia del Coronavirus : l’educatrice ha ricordato ai bambini l’importanza dell’incontro fatto assieme e non perde l’occasione di ricordare loro di guardare i gesti segnati sul cartellone.
La collaborazione tra figure sanitarie è fondamentale e questo programma realizzato con la collaborazione di una educatrice ed una infermiera, seppure semplice e breve, lo ha confermato.
Si tratta certamente di un progetto semplice e sbrigativo, ma è senza costi e questo mi ha permesso di riproporlo in altri centri. L’auspicio è che la diffusione di progetti simili continui a macchia d’olio, perché ricordare l’importanza di avere le mani pulite non è mai ripetitivo, ed il ruolo dell’infermiere è fondamentale.
Rossella Fortunato , Infermiera
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