Numerosi cambiamenti e sviluppi hanno scandito la storia della ricerca, che fonda la sua attività alla fine del XIX secolo e nella prima metà del XX
Per ben comprendere l’importanza che la ricerca infermieristica riveste oggi soprattutto con la presenza dell’evidence-based nursing, è necessario tracciare almeno in grandi linee quelle che sono le tappe principali dello sviluppo della ricerca nella professione infermieristica. Nella metà del XIX secolo l’assistenza infermieristica cominciò a radicarsi come disciplina grazie alle idee e all’attività di Florence Nightingale.
Vediamo bene come i concetti da lei elaborati hanno contribuito allo sviluppo delle priorità della ricerca infermieristica dei nostri giorni, con le quali sono ancora coerenti. La promozione della salute, la prevenzione della malattia e la cura del malato erano le idee centrali del suo sistema.
Leggiamo nella storia dell’infermieristica che Nightingale sosteneva che la raccolta sistemica dei dati e la loro analisi fossero necessarie per l’assistenza infermieristica e, di fatto, quanto emerse dalle sue indagini sullo stato di salute dei soldati britannici durante la guerra di Crimea indusse una serie di riforme in materia. Successivamente avendo anche notato la necessità di misurare i risultati dell’assistenza infermieristica e medica, acquisì esperienza nelle scienze statistiche ed epidemiologiche.
Nella prima metà del XX secolo la ricerca infermieristica era principalmente incentrata sulla formazione relativa all’assistenza infermieristica con alcuni primi studi orientati verso il paziente e le tecnica. I primi studi sul nursing e sulla formazione infermieristica comparvero nel 1907 a opera di Nutting. La ricerca clinica fece la sua comparsa nella prima metà del secolo scorso ed era principalmente incentrata sugli indici di morbilità e di mortalità associata a problemi quali la polmonite e la contaminazione del latte (Carneige, 1976).
Nel 1913, il comitato per l’assistenza infermieristica comunitaria costituito dalla Lega nazionale per la formazione infermieristica (NLNE), si occupò di problemi quali la mortalità e la cecità infantile e l’ostetricia. La professione fu sollecitata a distinguersi nel campo della prevenzione della malattia e della promozione della salute attraverso lo sviluppo di conoscenza e l’uso dell’approccio scientifico.
Nel 1920, grazie all’influenza di Isabel M. Stewart, fu sviluppato e impartito il primo corso di ricerca infermieristica dal titolo Comparative Nursing Practice, a opera di Smith e, successivamente di Henderson. In questo periodo furono anche pubblicati casi-studio sull’American Journal of Nursing (AJN) che venivano utilizzati come strumenti di insegnamento per gli studenti e come parametri di valutazione dei progressi del paziente (Gortner, Nahm, 1977). Inoltre la correttezza della metodologia adottata veniva accertata attraverso attraverso l’applicazione di criteri scientifici.
La fioritura della ricerca infermieristica si ha intorno agli anni cinquanta, dove furono poste le basi per il raggiungimento dell’attuale livello di competenza. In questo periodo il numero delle scuole, soprattutto inglesi, a livello di diploma o laurea crebbe rapidamente, e furono inclusi per la prima volta dei corsi di ricerca nei programmi Universitari. Vogliamo ricordare che in questi anni, allo scopo di promuovere la ricerca infermieristica, nacque il “Journal of Nursing Research” e nel 1955 fu instituita l’American Nursing Foundation come centro di ricerca.
Facciamo un salto e arriviamo agli anni sessanta dove gli studi clinici incominciavano a predominare ed erano incentrati su un vasto numero di argomenti, quali il controllo delle infezioni, l’alcolismo, la deprivazione sensoriale.
Nel 1963 Lydia Hall, infermiera ricercatrice e teorica, pubblicò i risultati di uno studio svolto in America durato 5 anni sulle alternative al ricovero per un gruppo selezionato di pazienti anziani. Lo studio portò alla creazione di un tipo di struttura interamente gestita da infermieri.
Gli anni settanta furono anche gli anni della crescita del numero di programmi di formazione infermieristica a livello di master e di dottorato di ricerca. Tali programmi sostenevano chiaramente l’opportunità per gli infermieri di apprendere il processo di ricerca. Ritenevano altresì necessario che essi imparassero a condurla al fine di utilizzare i risultati per migliorare la qualità dell’assistenza, come anche l’evidence based nursing vuole raggiungere.
In questo decennio assistiamo anche in Italia, che ha avuto una situazione storica ben diversa rispetto agli altri paesi, alla nascita importante di numerose nuove riviste, tutte incentrate sulla promozione delle teorie e delle ricerche in campo infermieristico.
Con l’inizio degli anni ottanta la ricerca infermieristica ha visto molte produzioni. Un aspetto importante da evidenziare è la crescita del numero dei programmi di formazione di secondo livello, specialmente in Inghilterra e America dove già da molti anni è previsto il livello del dottorato di ricerca in nursing. Possiamo dire che in questi anni gli sforzi erano mirati al perfezionamento e allo sviluppo della ricerca e all’utilizzo dei risultati di quest’ultima nella pratica clinica.
Gli sviluppi e i grandi passi effettuati in questo campo nel decennio in questione fecero comprendere che la disciplina del nursing era ormai in grado di affrontare le domande professionali e sociali degli anni a venire.
Da qui in poi assistiamo a un grande sviluppo della ricerca scientifica in generale e di quella infermieristica in particolare, rinasce la consapevolezza di dover documentare scientificamente l’operare dei professionisti della sanità, fino ad arrivare ai giorni nostri dove l’argomento delle evidenze scientifiche è ampiamente dibattuto su quasi tutte le riviste che si interessano dello sviluppo della professione.
In questo articolo abbiamo parlato di rinascita di consapevolezza, appunto, perché non stiamo parlando di qualcosa di nuovo, di un nuovo modo di fare nursing o di applicare le teorie, ma bensì di qualcosa che è nella natura stessa della nostra professione come in quella medica.
Infatti la professione infermieristica crede che fin dalle origini lo scopo principale di una disciplina scientifica è quello di dimostrare che ciò che viene fatto ha una base scientificamente provata, questo vale ancor di più per le discipline che hanno come oggetto di studio la persona.
L’infermieristica deve necessariamente raggiungere questo scopo in tutti i suoi campi, lasciandosi alle spalle tutta quella pratica, e non solo, che di scientifico non ha proprio nulla, ma che addirittura si basa solo sulla routine di un “si è sempre fatto cosi”.
Sviluppo della ricerca Infermieristica di Marco Alaimo
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