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Infermieri. Padelle e pappagalli sono ancora gli strumenti della professione

di Redazione

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Gentile direttore,

E' ormai quotidiana la discussione sulle competenze e sulla ridefinizione delle stesse, discussione che a mio parere e' ormai diventata oltremodo stucchevole. Viene da chiedersi di quale nuove competenze parliamo? La legge 42/99 ha abolito il mansionario, ma da allora poco e' cambiato nella pratica quotidiana anzi, credo di poter affermare con ragionevole certezza che la condizione degli infermieri Italiani e' addirittura peggiorata, certamente complice la crisi economica e di conseguenza la carenza di personale, soprattutto ausiliario, ma di fatto e' così.

Padelle e pappagalli ancora oggi sono gli strumenti della professione, nonostante la normativa attribuisce quelle mansioni al personale c.d. di supporto, non si riesce a far rispettare le funzione formalmente riconosciuta dalla normativa e dalla giurisprudenza - parliamo, però, di nuove competenze.

 

Per le succitate ragioni leggere tutti i giorni su questo o quell'altro giornale di nuove competenze, devo dire la verità non mi entusiasma più di tanto, mi rendo conto che, come segretario di un'associazione che ha come scopo primario la crescita professionale degli infermieri e la tutela della professione, può suscitare in alcuni qualche perplessità, proprio per questo però, non sono molto entusiasmato da questa eterna lotta sulle competenze, lotta strisciante che dura orma da da anni, e' ormai un classico, appena si parla di nuove competenze, puntualmente arriva l'opposizione della rappresentanza medica che crede di avere potere di veto.

 

Non mi entusiasma perché quand'anche si troverà un accordo temo che poco cambierà anche questa volta nella pratica quotidiana, salvo attribuirci ulteriori responsabilità, non voglio apparire pessimista, ma penso che nuove competenze siano difficilmente praticabili fino a quando facciamo i factotum del SSN.

 

Ma ci rendiamo conto che gli infermieri svolgono tutti i giorni mansioni da badanti, come possiamo pensare a un riconoscimento sociale e professionale se tutti i i giorni nei servizi sanitarie svolgiamo quelle mansioni? come possiamo pretendere che un paziente ci consideri Professionisti laureti e magari con un paio di master a seguito se assiste tutti i giorni all 'esecuzione di mansioni che svolgono le badanti e le casalinghe?

 

Ho Massimo rispetto per quest'ultimi, per carità, ma non necessita una laurea tantomeno un master per svolgere le succitate mansioni.

 

Mi scuso con i colleghi se sono apparso pessimista nell'argomentare questa lettera, ma sono convinto che le priorità attuali dell'infermieristica Italiana non sono nuove competenze, che pure vanno pretese, la priorità e' piuttosto pretendere il rispetto del profilo professionale e della normativa vigente, per questo come associazione stiamo lavorando e continueremo a lavorare, consapevoli che il percorso e' lungo e tortuoso perché si tratta di cambiare le logiche esterne che vedono nell'infermiere poco più che un semplice aiutante del medico.

 

Cordialmente.

 

Matteo Giuseppe Incaviglia

Segr. Reg. Avvocatura di Diritto Infermieristico

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