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La sorveglianza del sito chirurgico: è davvero utile?

di Nicol Marcatelli

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RIMINI. Le infezioni del sito chirurgico rappresentano approssimativamente il 10% delle infezioni acquisite in ospedale. L’incidenza varia da 0,5 a 15% in ragione del tipo di intervento e di paziente. L’impatto sui costi ospedalieri e sulla degenza è considerevole.

E’ dimostrato in letteratura che una sorveglianza continuativa contribuisce alla riduzione dell’incidenza delle infezioni del sito chirurgico e sarebbe bene che tutti i reparti chirurgici la effettuassero.

 

L’AUSL di Rimini, vista l’importanza, ha avviato un sistema di sorveglianza permanente delle infezioni del sito chirurgico dal 2006 ad oggi, sorvegliando 20.304 interventi.

 

C’è stato un coinvolgimento di tutti i reparti e dei professionisti che sono, ora, pienamente autonomi nella sorveglianza. Quasi tutto il sistema è stato negli anni informatizzato.

 

Il trend delle infezioni appare in diminuzione negli anni, confermando quello che la letteratura sostiene, mentre è aumentato il numero degli interventi sorvegliati.

 

Il confronto sui dati, ha permesso: maggiore consapevolezza sull'importanza della sorveglianza, confronti, miglioramenti delle pratiche (anche quelle infermieristiche) ed ipotesi future di attività di prevenzione e controllo.

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