Nel Documento Economico e Finanziario del Governo Renzi per l'ex-presidente dell'IPASVI si tiene conto anche degli Infermieri
ROMA. «A proposito di attenzione e valorizzazione del patrimonio professionale, il Def, approvato oggi dal Consiglio dei ministri – commenta il documento di economia e finanza 2015-2018 approvato dal Consiglio dei ministri la senatrice Annalisa Silvestro (Pd) - ripropone nel Programma nazionale di riforma, nella sezione dedicata alle Regioni, i contenuti del comma 566 della legge di stabilità 2015 e si riferisce ulteriormente all’Accordo tra Governo e Regioni – “da adottare previa concertazione con i professionisti”- che si dovrà occupare della “definizione dei ruoli, delle competenze, delle relazioni professionali e delle responsabilità individuali e di équipe inerenti i compiti, funzioni e obiettivi delle professioni sanitarie infermieristiche-ostetrica e delle professioni tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, anche attraverso percorsi formativi complementari”.
Mi pare evidente che il Governo vuole muoversi in quella direzione anche perché ritengo non sfugga a nessuno che senza procedere in tal senso e con le conseguenti rivisitazioni dell'organizzazione dei processi di cura ed assistenza, rimarranno vuote declaratorie non solo i disposti contenuti nel Regolamento sugli standard ospedalieri ma anche le indicazioni sull'assistenza primaria, ancora prevalentemente orientata a servizi “tradizionali” anziché a servizi “di iniziativa” impostati sulle reti multiprofessionali, sulla di presa in carico globale dell'assistito e sulla continuità assistenziale ospedale territorio e intraterritoriale.
Sarà interessante ora porci e porre alcuni interrogativi.
Dove si annidano gli stop a tutto questo: in qualche ministero? Nelle Regioni parte delle quali si avvicinano al voto? Tra i professionisti? nelle variegate e trasversali resistenze al cambiamento? Nell'ignavia di tanti altri?
Bisognerà cominciare a dire parafrasando una antica frase: “prepariamoci e .... partiamo!”. E dopo che lo ha fatto il Governo con l’accordo sul Patto della salute, approvando la legge di stabilità assieme al Parlamento e ora ribadendone i principi nel Def, credo ci voglia un po’ di coraggio da parte di tutti ma in primis delle Regioni perché comincino a fare la loro parte. Tutte, anche quelle che tra poco andranno al voto delle amministrative: se chi verrà troverà la strada tracciata, sarà più semplice arrivare in fretta in fondo al cammino ancora tutto da fare».
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