È ora di superare obsolete gerarchie, spending review significa ripensare, riorganizzare, rinnovare e solo poi tagliare.
Infermieri e cittadini hanno stretto un nuovo patto per l'assistenza per delineare e rafforzare la loro risposta sanitaria.
Gli infermieri s'impegnano in nuove logiche curative ed educative.
Gli infermieri ci sono e ci vogliono essere con maggiore consapevolezza, s'impegnano alla vicinanza al paziente, ma anche a superare le esistenti difficoltà attuali e retrograde.
L' OCSE spinge ad ampliare e rinnovare l'assistenza sanitaria attualmente impostata sui medici di medicina generale. Chiede la creazione di reti assistenziali, ospedali di comunità e strutture intermedie investendo sugli infermieri per la loro natura professionale.
Bisogna fare lavoro in squadra e in rete e questi non si fanno senza confronti di saperi, modelli e bisogni dei sistemi organizzativi.
Bisogna avere l'intelligenza intellettuale per superare obsolete gerarchie oltre che privilegi diversi in termini anche di salario e legale.
È difficile mantenere motivazione ed eticità comportamentale, dobbiamo ricordare insieme che sono gli operatori a garantire il successo del sistema e noi ne siamo la parte più numerosa.
Gli elementi contrattuali non spettano al collegio, ma ad altri enti. C'è bisogno che le regioni rivedano la spesa.
Spending review significa: ripensare, riorganizzare rinnovare e solo poi tagliare.
Basta con la riduzione del personale basta con l'ibernazione dei loro compensi.
Il patto della salute deve essere una guida affinché tutti abbiano uguali diritti di accesso e di prestazione.
O si valorizzano i professionisti e si recluta il personale necessario oppure parliamo del nulla, scriviamo solo parole. Senza risorse gli obiettivi del nuovo patto infermiere-cittadino non potranno essere raggiunti.
L'assistenza a domicilio e nel territorio è un tema che sembra esser finito nel congelatore, per il poco coraggio dei decisori, tutto questo resterà solo nella carta.
Gli standard ospedalieri sono molto importanti e chiederanno una riduzione dei posti letto, ma a favore di un'assistenza territoriale partendo dai desideri del cittadino; in questo il nostro è un ruolo fondamentale e non lo diciamo solo noi, ma è scritto in un documento ufficiale.
Un documento che vogliamo venga letto e applicato da tanti. Non deve essere una battaglia di posizione.
Il mercato delle cure assistenziali deve veder muovere professionisti accreditati, non si può lasciar tutto a Internet, badanti o alla cura fatta da sé.
Medici e infermieri possono migliorare e mantenere la qualità dell'assistenza del nostro Paese.
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