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Sicilia, dietrofront dell'Assessore Lucia Borsellino.

di Chiara d'Angelo

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REDAZIONE. La Regione Sicilia ha ritirato il discusso decreto dell'Assessore alla Sanità del 25 ottobre, relativo alla definizione di una "Guida per il paziente che si ricovera in ospedale" (G.U.R.S. n.48). Il documento aveva scatenato una risposta senza precedenti, in termini di manifestazione di dissenso, da parte dell'intera categoria infermieristica su tutto il territorio nazionale. Il clamore della vicenda pare rientrato, ma qual'è il suo prosieguo? Lo chiediamo a Salvatore Vaccaro, Dirigente Nazionale Nursind, che in data 1 novembre aveva indirizzato una lettera all'Assessore Lucia Borsellino chiedendo formalmente il ritiro della "Guida..."

 

A distanza di circa dieci giorni dalla sua pubblicazione, l'assessorato alla Salute ha annunciato il ritiro e la modifica della contestata "guida per i pazienti". Si aspettava un risvolto positivo della vicenda in così poco tempo?

L’uscita del decreto che conteneva la “Guida al paziente che si ricovera in ospedale” è stato un duro colpo non solo per l’infermieristica Siciliana, ma anche per i risvolti che essa ha avuto in campo nazionale. In poco tempo, il cosiddetto “caso Sicilia” ha varcato lo stretto interessando velocemente tutta la penisola e provocando il risentimento dell'intera categoria infermieristica. L’assessorato alla salute della regione Sicilia, di fronte all’indignazione generale non poteva rimanere inerte e giustamente ha dato seguito alle nostre richieste, invocate oltretutto anche dai diversi collegi IPASVI della regione Sicilia e d’Italia. Devo dire con rammarico, che nonostante la marcia indietro fatta dall’assessore, resta comunque l’amaro in bocca per il semplice fatto che la “Guida”, in palese contrasto con la normativa vigente, sia stata pubblicata senza prima un minimo di confronto con le organizzazioni sindacali di categoria che certamente avrebbero dato il loro contributo affinché lo spiacevole episodio non si verificasse.

 

L'assessore alla salute ha affermato che "il Comitato è già al lavoro per migliorare alcune definizioni e al contempo superare ogni motivo di preoccupazione da parte della categoria degli infermieri". Alla luce di quanto accaduto verrà richiesta una partecipazione attiva e più consistente delle rappresentanze degli infermieri?

Devo dire che l’assessore ha cercato di smorzare immediatamente l’intensità crescente della protesta che stava dilagando in tutta la regione. Abbiamo saputo che giorno 6 novembre il Comitato Etico si è riunito per modificare il documento. Dal canto nostro, continueremo a vigilare affinché episodi di questo tipo non si verifichino.Abbiamo già richiesto, una più ampia rappresentanza degli infermieri negli organismi paritetici regionali che sappiamo essere minima al giorno d’oggi. In ogni caso, è stato attivato da breve tempo in regione ,un tavolo tecnico in materia di professioni infermieristiche al quale anche NurSind è presente e dove intendiamo dare il nostro fattivo contributo per il miglioramento delle condizioni di lavoro.

 

L'assessore Borsellino ha altresì dichiarato che "Sono apprezzati i contributi come quelli fatti pervenire dal Collegio degli infermieri successivamente all'approvazione del documento". L'Organizzazione Sindacale che rappresenta, ha a sua volta fornito dei suggerimenti in previsione di una nuova stesura della "guida per i pazienti"?

Abbiamo anche noi preparato congiuntamente con le altre segreterie NurSind Siciliane un documento, presentenato pochi giorni fa (il 18 novembre) in assessorato, per la modifica della guida, perchè siamo certi che solo chi “vive” la professione sia in grado di descriverla. Chi può descrivere una professione intellettuale se non il professionista stesso? Allo stesso modo non si può chiedere a Medici di descrivere la professione infermieristica o agli infermieri di descrivere un’altra professione sanitaria.

 

"La guida per i pazienti" ha suscitato reazioni su tutto il territorio nazionale. Gli infermieri di tutto lo Stivale si sono sentiti feriti dal documento. Si aspettava un clamore di tale portata?

Assolutamente sì. L’infermieristica italiana ha una grande voglia di riscatto, lo dimostra anche il nostro recente studio pubblicato sul Sole 24Ore (visionabile sul sito nazionale NurSind) in collaborazione con il Cergas-Bocconi di Milano che dimostra quanto orgoglio ci sia tra i professionisti infermieri, paradossalmente superiore anche a quello delle altre nazioni dove la figura è meglio riconosciuta. In virtù di quest’orgoglio professionale, devo dire che la risposta da parte degli infermieri è stata senza precedenti.

 


Crede che questa singolare vicenda possa aver contribuito a stimolare la coesione che spesso sembra mancare tra gli infermieri?

Non so se questa vicenda abbia stimolato o meno la coesione tra gli infermieri, certamente ha dimostrato quanto forte può essere una categoria unita che affronta una problematica di portata regionale, determinando in breve tempo ,il ritorno sui propri passi dell’assessore regionale che, ad onor del vero, probabilmente è quello che ha meno responsabilità anche se il decreto ne porta la firma. La cosa che mi ha lasciato veramente impressionato ,è che nel momento in cui il ministero si apprestava a concludere il tavolo sulle competenze avanzate, un comitato etico redigeva un testo in netta dissonanza con l’indirizzo nazionale ed europeo. Ma noi sappiamo che purtroppo in Sicilia in fatto di contraddizioni non ci facciamo mancare veramente nulla.

 

Il livello di attenzione sulla vicenda immagino rimarrà alto.

Certamente, in questa come in altre vicende, perché in realtà, il caso della “guida” , in confronto alle esigue piante organiche o alla mancanza di personale di supporto all’assistenza nelle Unità Operative, o ancora la non integrazione tra ospedale e territorio, è solo un problema secondario, anche se ha avuto una grande rilevanza mediatica. L’assenza di confronto sulle tematiche infermieristiche operata in passato, ha generato oggi quello che da diversi anni abbiamo preannunciato più volte a tutti i livelli istituzionali, cioè l’enorme difficoltà di garantire il cittadino che deve suo malgrado ricorrere alla struttura sanitaria. Siamo convinti che un più ampio coinvolgimento degli infermieri nei processi decisionali, porterà valore aggiunto ed un sicuro miglioramento del nostro Sistema Sanitario Regionale.

Infermiere

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